Occhio, se guidate con il telefonino in mano, agli agenti motociclisti in borghese: il Comune di Monza da giovedì 17 gennaio ha varato la linea dura contro chi usa lo smartphone alla guida per inviare sms, telefonare senza auricolare o dare uno sguardo a WhatsApp o ai social.Gli agenti in sella si affiancano alle auto, anche quelle in fila ai semafori, per guardare ciò che accade nell’abitacolo, imponendo l’alt se il guidatore è alle prese con il cellulare.
E i primi risultati non sono mancati: già cinque le violazioni accertate, tre per mancato uso delle cinture e due per utilizzo di smartphone, punite con sanzioni di 83 euro e di 165 euro e una decurtazione di 5 punti sulla patente. Nell’ipotesi di seconda violazione nel biennio è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi (cinture) e da 1 a 3 mesi (telefonino).
«Abbiamo cominciato un’importante opera di repressione dei comportamenti scorretti alla guida che sono poi la causa principale di incidenti sulle nostre strade» ha detto il sindaco Dario Allevi. I dati parlano chiaro:in tre incidenti su quattro il colpevole è il cellulare. Secondo il Consiglio di Sicurezza Nazionale (NSC) nel 2017 il 27 per cento degli incidenti automobilistici sono stati causati dall’uso del telefono cellulare mentre si guida, mentre l’Aci ritiene che 3 incidenti su 4 siano dovuti alla distrazione e cellulari e smartphone sono una delle cause principali.
Per rispondere ad un sms o a un WhatsApp si distoglie l’attenzione dalla guida per una decina di secondi sufficienti, a 50 km/h, a percorrere circa 140 metri. Per un selfie occorrono 14 secondi, 20 secondi per consultare una pagina social.«In pochi capiscono che usare il telefonino per mandare un messaggio o controllare l’e-mail è come guidare per alcune decine di secondi bendati» ha detto l’assessore alla sicurezza Federico Arena.