A Monza il libro sui “maranza” di tutto il mondo, la Lega insorge e chiede sicurezza

A Monza la Foa Boccaccio ha organizzato la presentazione di un libro che racconta il fenomeno culturale dei maranza. Dura presa di posizione della Lega.
Disagio giovanile droghe
Disagio giovanile droghe

Maranza: a cavallo degli anni ’90 era l’etichetta per quelle persone vestite in modo molto appariscente e poco elegante, che parlavano con un linguaggio poco forbito e si facevano notare per volume della voce o atteggiamenti. Dei tamarri insomma. Gli anni passano, la società cambia e oggi il “maranza” secondo la definizione della Treccani è un “giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga, riconoscibili anche dal modo di vestire appariscente (con capi e accessori griffati, spesso contraffatti) e dal linguaggio volgare“.

Un fenomeno che investe le città e che come un’onda dalle periferie arriva in centro. Ma cambiano anche le città. Tutto è in movimento, comprese le persone, e a Monza la Foa Boccaccio ha organizzato una serata per presentare un libro che racconta questo fenomeno culturale. Succede venerdì 17 gennaio al Circolino di via Libertà. È bastato l’annuncio per scatenare la reazione della Lega e della politica in un botta e risposta.

A Monza il libro sui “maranza” di tutto il mondo, venerdì 17 la presentazione del testo di Bouteldia

Al centro c’è “Maranza di tutto il mondo, unitevi!“, sottotitolo “Per un’alleanza dei barbari nelle periferie“, dell’autrice e attivista franco-algerina Houria Bouteldia (editore Derive e Approdi). La presentazione è a cura della libreria Sin Sitio e del Boccaccio con Fatima (Antitesi Milano), Anna Curcio (DeriveApprodi) e Tommaso Sarti (Università di Padova).

Per andare oltre le accuse reciproche, “Maranza di tutto il mondo unitevi” di Houria Bouteldja ci offre spunti luminosi per avviare una conversazione urgente e necessaria – dicono gli organizzatori – In un mondo governato da ricchi bianchi, l’autrice suggerisce un’alleanza tra beaufs et barbares, “bifolchi” e “barbari”, ovvero la classe proletaria bianca e quella composta da persone BIPOC (Black, Indigenous,People of Color). Non crediamo nella perfezione, ma in interazioni imperfette e alleanze impreviste“.

A Monza il libro sui “maranza” di tutto il mondo, la Lega cittadina chiede sicurezza

LaA Monza il libro sui “maranza” di tutto il mondo, ha chiesto subito alla giunta di “prendere provvedimenti che tengano conto innanzi tutto della sicurezza dei cittadini ed in seconda battuta della immagine di una città che, essendo anche destinazione turistica, non può permettersi di venire considerata come un luogo potenzialmente pericoloso scelto dai succitati “maranza” per i loro ritrovi internazionali“.

Il tutto per un evento che si tiene “presso un bar di viale Libertà che il sito del PD monzese indica come sede del circolo di quartiere del Partito, evento finalizzato a presentare in città un libro che inneggia ai “maranza” ovvero a quella categoria di giovani che si caratterizzano per atteggiamento aggressivo e per essere protagonisti di episodi violenti e vandalici“.

Il FOA Boccaccio non si fa mai mancare nulla – ha sottolineato l’ex assessore alla Sicurezza Federico ArenaNon stupisce particolarmente neanche che oggi, ancora una volta, fomentino odio e violenza, giocando a fare i rivoluzionari. Preoccupante invece vedere che un evento di questo tipo, si svolgerà proprio dove il PD ha la sede del suo circolo di quartiere. Mi auguro che sia solo una coincidenza e quindi che il partito di Governo della città e i consiglieri di tutta la maggioranza, che dovrebbero preoccuparsi di contrastare certi fenomeni a Monza, prendano nettamente le distanze da questo evento, che rischia di incendiare e peggiorare ulteriormente una situazione già fuori controllo”.

A Monza il libro sui “maranza” di tutto il mondo, la presa di posizione di Corbetta (Lega): chiede il ritiro

Rincara la dose il consigliere regionale Alessandro Corbetta, capogruppo Lega al Pirellone: La Brianza e la Lombardia non hanno bisogno di voi. Lega al lavoro per combattere baby gang, cultura della delinquenza e banlieue. La Lombardia e la Brianza sono terra di lavoro, sacrificio e opportunità e non possono essere macchiate da chi predica, questa volta attraverso un libro, la lotta di classe contro la legge. Se è vero che nella prefazione si fa riferimento a “un appello dalle banlieue francesi alle periferie globali a una lotta di liberazione dei maranza, categoria che accomuna i giovani delle nuove ‘classi pericolose’”, questo testo andrebbe ritirato e l’evento vietato. L’ennesima iniziativa provocatoria e incendiaria del centro sociale Boccaccio, noto per manifestazioni violente in centro a Monza, occupazioni abusive e danneggiamento dei beni pubblici. Abusivi a cui ormai rimane solamente appellarsi ai maranza che di certo non hanno in mente la lotta di classe e le politiche di sinistra, ma la trap, il linguaggio volgare e gli abiti contraffatti”.

E poi: “Il fenomeno delle baby gang composte dai maranza, ovvero giovani di seconda generazione per lo più di origine africana dediti a risse, rapine, spaccio e danneggiamenti vari, è un problema nazionale e va affrontato con determinazione per evitare che dilaghi ulteriormente nelle nostre città, proprio come inciterebbe il libro. Come Lega abbiamo presentato lo scorso anno in Regione Lombardia un progetto di legge che prevede interventi per rieducare i giovani violenti, diffondere e promuovere la cultura della legalità e della giustizia riparativa. Una iniziativa che vuole prevenire e contrastare il fenomeno delle bande giovanili che ogni giorno vede episodi di violenza non sempre denunciati, tanti anche a Monza tra le vie del centro, gli spalti e la stazione. È tempo di ripristinare la legalità e garantire sicurezza e serenità ai nostri ragazzi, perché per troppo tempo queste bande sono state giustificate dalla sinistra e lasciate a spadroneggiare per le strade: è ora di mettere un freno a tutto questo e la Lega è in prima linea, la Brianza non ha bisogno di giovani delinquenti e, peggio, di chi incita alla rivolta e all’abusivismo”.

A Monza il libro sui “maranza” di tutto il mondo, la replica dell’M5S: «Mancano i medici e alzano polverone su un libro»

C’è anche chi scuote la testa. È il consigliere regionale Nicola Di Marco, capogruppo M5S in Lombardia.

«Il fatto che la prima preoccupazione di Lega e Fratelli d’Italia siano i “maranza” con gli abiti contraffatti, mentre i lombardi non hanno il medico di base è emblematico – dice – Alzare un polverone su argomenti residuali, per mascherare quanto il centrodestra non è in grado di fare nella nostra Regione in termini di sanità, trasporti ed edilizia residenziale pubblica, solo per citare le questioni più ingombranti, è ormai diventata l’unica strategia politica di questa maggioranza. Il comunicato del capogruppo della Lega perde il senso della misura parlando di ritirare libri, vietare eventi e “rieducare i giovani” il tutto per scongiurare la pericolosa minaccia sociale della presentazione di un libro sull’argomento: “maranza”. Ci auguravamo che il 2025 avrebbe portato un po’ di contenuti all’interno di un dibattito politico regionale regredito al livello “guelfi” contro “ghibellini”; invece, le dichiarazioni del capogruppo della Lega ci riportano immediatamente alla vuota realtà. Non saranno gli slogan a garantire la sicurezza delle nostre città, quanto piuttosto il concreto sostegno al lavoro delle Forze dell’Ordine e lo sviluppo di reali politiche di welfare».