Il registro delle unioni civili a Monza è partito a pieno regime: dal mese di luglio, data in cui è entrato ufficialmente in vigore il registro, sono quattro le coppie che hanno deciso di unirsi civilmente iscrivendosi al registro presso il Comune. Due coppie eterosessuali e due omosessuali. Su questa tematica non mancano le polemiche, che nascono da posizioni fortemente contrapposte.
La sinistra canta vittoria ritenendo questa una «vittoria per i diritti di tutti», mentre il centrodestra ritiene questo strumento «solo un modo per autorizzare le unioni omosessuali». Iscrivendosi al registro delle unioni civili, una coppia può godere degli stessi diritti garantiti ad una coppia regolarmente sposata per quanto riguarda i servizi abitativi, assistenza sociale, servizi scolastici, servizi cimiteriali. La delibera approvata dal consiglio comunale recita: “Possono richiedere di essere iscritte al registro delle unioni civili due persone maggiorenni, residenti e coabitanti nel comune di Monza da almeno due anni, di nazionalità italiana o straniera, non legate tra loro da vincoli di matrimonio, parentela, adozione, tutela, curatela e, o da altri vincoli giuridici, ma solo da vincoli affettivi”.
Il dibattito in aula è stato piuttosto acceso durante l’approvazione di questo argomento. «Il fatto che in poco tempo quattro coppie abbiano deciso di iscriversi «È una dimostrazione che era un’esigenza sentita dalla società» una dimostrazione che era un’esigenza sentita dalla società, anche perché questo strumento non era stato pubblicizzato – dichiara Alessandro Gerosa, consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà e promotore del registro delle unioni civili – anzi sarà l’obbiettivo di Sel quello di promuovere questo tipo di possibilità». Di posizione diametralmente opposta Pierfranco Maffè (Nuovo Centro Destra): «Il «Il registro è una cosa totalmente inutile e prevede solo diritti e non doveri»registro è una cosa totalmente inutile e prevede solo diritti e non doveri: si costituisce una coppia che il mattino dopo potrebbe non esserci più – e, a fronte dei dati sulle coppie finora registrate commenta – i dati presentati confermano che questo registro sia stato chiesto solo per poter introdurre e ratificare matrimoni tra soggetti dello stesso sesso». Negli ultimi giorni il dibattito – anche a livello nazionale – si è spostato anche sulla trascrizione dei matrimoni gay in Italia. Il centro destra è molto critico: «La legge è chiara: il matrimonio è tra uomo e donna e non può essere trascritto in Italia e poi ritengo che ci siano ben altri problemi più urgenti da affrontare prima di questo» chiude Maffè.
Il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti ha commentato così, settimana scorsa, la decisione di Giuliano Pisapia di ratificare i matrimoni omosessuali celebrati all’estero, rimandando scelte al parlamento.«Se un matrimonio è tale nello stato in cui viene celebrato, chi siamo noi sindaci per dire a due persone che il loro matrimonio da noi non può essere tale? A seconda delle sensibilità, che vanno tutte rispettate, il sindaco deve agire in base a quel che prescrive la legge, sapendo però che chi chiede la trascrizione ha pieno diritto a ottenerla».