Debutta lunedì 25 febbraio e si propone come la zona a traffico limitato più grande d’Italia. Presentata la scorsa estate, è l’ora della nuova Area B di Milano che vieta ai veicoli più inquinanti quasi il 70% del territorio cittadino e estende l’esistente Area C che dal 2012 regola l’accesso nella cerchia dei Bastioni.
Il divieto d’accesso è per veicoli a benzina euro 0, diesel Euro 0, 1, 2, 3 dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, esclusi i festivi, per i veicoli ingombranti superiori a 12 metri. Prevede l’accesso controllato e il monitoraggio continuo dei veicoli classificati per trasporto di merci pericolose.
Debutta lunedì tra le polemiche perché il Comune di Milano non ha trovato un punto di incontro con le richieste della Regione che al Tavolo Aria convocato per inizio settimana, quando in Lombardia sono scattate anche le misure temporanee di primo livello per il superamento dei limiti di Pm 10 – giovedì il controllo dei dati Arpa ma il dato è oltre la soglia dal 14 febbraio – aveva chiesto di escludere fasce ritenute più “deboli” come anziani over 70, famiglie con Isee inferiore a 16mila euro, categorie dei lavoratori come ambulanti e turnisti.
“Oggi 35 – ha commentato l’assessore Granelli mercoledì mattina – 35 giorni nel 2019 di superamento di livelli del Pm10, cioè 35 giorni su 51 con l’aria inquinata nei nostri polmoni: 2 giorni su 3. La Regione Lombardia è preoccupata: infatti mi ha convocato e ha detto che devo fare più deroghe, per permettere di inquinare di più. Io la penso diversamente: meno deroghe per inquinare e più aiuti per cambiare; subito il biglietto unico per il trasporto pubblico; più bus, tram, metropolitane e abbonamenti scontati. Noi abbiamo messo soldi e bandi, per non lasciare sole le imprese e gli artigiani che usano i mezzi per lavorare e dobbiamo fare di più e anche Regione e Governo devono farlo, e le case produttrici devono mettere subito in commercio veicoli meno inquinanti. Noi insieme a Città metropolitana e Provincia di Monza e Brianza e 140 Sindaci abbiamo proposto un sistema di trasporto pubblico che fa risparmiare i pendolari e permette di avere più risorse per far funzionare più metropolitane, più metrotranvie, più bus: ma la Regione lo ha bloccato. E così siamo a 35 giorni di inquinamento, ma la Regione Lombardia pensa a dire: fate deroghe per lasciare inquinare”.
L’assessore regionale Raffaele Cattaneo aveva chiesto di armonizzare divieti e deroghe col Piano per la qualità dell’aria: ”Sulla qualità dell’aria, Regione Lombardia sta portando avanti in questi mesi una serie di provvedimenti che tengono conto delle esigenze di miglioramento dell’aria e allo stesso tempo delle necessità di mobilità dei cittadini. Durante l’incontro ho ribadito l’opportunità che il Comune si allinei alle nostre deroghe per tutelare le fasce più deboli perché mi sembra assolutamente opportuno che queste categorie non vengano penalizzate. Regione Lombardia ha scelto di aiutarle e di non penalizzarle, prendo atto che il comune di Milano sembra intenzionato su questo punto a non voler sentir ragioni”.
Come funziona. L’Area B sarà presidiata da 186 telecamere in altrettanti varchi e non è soggetta al pagamento di un ticket d’accesso. È possibile accedere prima delle 7.30 con i veicoli in divieto ma poifino alle 19.30 non è possibile circolare all’interno della Ztl e verso l’esterno.
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L’area soggetta a restrizioni comprende quasi 1.400.000 abitanti (il 97,6% della popolazione residente). Dopo quello del 25 febbraio, il secondo step di Area B sarà l’1 ottobre 2019 con lo stop ai diesel Euro 4, già vietati dal 2017 in Area C. Seguiranno gli altri divieti progressivi per classi di veicoli immatricolati persona e merci a step successivi fino al 2030, quando a Milano saranno vietati tutti i veicoli diesel. Residenti e lavoratori con imprese all’interno dell’area devono registrarsi secondo le informazioni sul sito del Comune.
Il Comune di Milano ha deciso in tal senso con l’obiettivo, tra il 2019 e il 2026, di ridurre le emissioni atmosferiche da traffico complessivamente di circa 25 tonnellate di Pm10 e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto.
“Nel maggio 2018 l’Italia è stata deferita alla Corte Europea per il mancato rispetto dei limiti di qualità dell’aria relativi al PM10 ed è ancora aperta la procedura di infrazione per il superamento dei limiti di qualità dell’aria relativi al biossido d’azoto (NO2) – analizza il Comune – Area B è equa perché limita l’accesso ai veicoli più vecchi e più inquinanti, consentendo l’accesso solo negli orari di utilizzo meno intenso e frequente, non penalizzando l’accesso occasionale e è efficace perché interviene sul 65% delle emissioni atmosferiche annue prodotte oggi da traffico veicolare”.
Per gli ambulanti è prevista una sperimentazione che consiste nell’installazione gratuita della On Board Unit (Obu), un dispositivo che calcola i chilometri percorsi all’interno dei confini di Area B nei giorni e negli orari in cui è attiva a cui verranno riconosciuti 500 chilometri all’anno da percorrere per ogni concessione.