“Ciao don Vittorio ci vediamo alla grotta”. Così i volontari del CSV centro volontari della sofferenza hanno salutato l’uscita del feretro di don Vittorio Madè dalla Prepositurale lissonese martedì pomeriggio con un chiaro riferimento a Lourdes dove più volte sono stati insieme, lui come assistente diocesano, a sostegno degli ammalati. Una chiesa gremita di amici, parrocchiani arrivati anche dalle varie comunità in cui don Vittorio è stato, a partire dalla Bareggia di Lissone e Macherio, testimoniato anche dalla presenza della corale bellini di Bareggia, e tanti sacerdoti si sono riuniti sull’altare per l’ultimo saluto a Monsignor Madè, morto lo scorso sabato a 76 anni.
A Lissone il funerale di monsignor Madè: il pensiero dell’Arcivescovo
Presenti anche i sindaci di Lissone e Macherio e Novate Milanese, oltre alla autorità militari, A celebrare le esequie Franco Agnesi, vicario generale di Milano che ha letto un pensiero dell’Arcivescovo Mario Delpini in cui ricordava don Vittorio “Condivido la preghiera di suffragio di chi ha conosciuto e stimato don Vittorio. Ha vissuto con zelo, una persona generosa con il cruccio di non fare non amare abbastanza ma, capace di unire determinazione e gentilezza, con infinita fiducia in Dio e di grande incoraggiamento per tutti. É stato vicino in tanti modi alle sofferenze dei fratelli, nel pellegrinaggio e nella vita quotidiana. Ha apprezzato di aver vicino i fratelli nei giorni della malattia e farà sentire la sua vicinanza ispirando opere buone, intercedendo per tutti, senza far mancare qualche “dolcezza” come i suoi famosi biscotti”.
A Lissone il funerale di monsignor Madè: “Ha ricordato alla sua comunità di stare unita”
Una grande dimostrazione di affetto per un uomo buono, solare sempre sorridente e sempre a servizio di tutti, della comunità e dei suoi parrocchiani. «Don Vittorio ha voluto ringraziare la sua ultima comunità, quella di Bareggia nel suo testamento spirituale– conclude don Tiziano Vimercati al termine delle celebrazioni– ricordando loro di restare uniti e generosi, vi porto nel cuore. È entrato con umiltà e discrezione, ha seminato molto nei tre anni a Bareggia e sono sicuro che vedremo i frutti. Si è unito alla comunità pastorale con entusiasmo, mettendosi in gioco credendo molto in quest’unità. Ringrazio tutti, da suor Simona che gli è stata sempre accanto, al Vicario Agnesi che ha celebrato e Monsignor Francesco Massara arcivescovo di Camerino per essere stati presenti».