Il prode paladino Orlando abbandona la tradizionale corazza e assume i panni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per combattere non più draghi e saraceni, bensì un «mostro» più attuale e pericoloso: la mafia. Si presenta così l’eccezionale tournée lombarda del Teatro dei Pupi Antimafia. La Compagnia di Angelo Sicilia – unica a proporre questo originale genere di educazione alla legalità attraverso gli strumenti della cultura popolare siciliana – è stata per la prima volta protagonista in Brianza con rappresentazioni aperte alla cittadinanza, tutte a ingresso libero.
Lissone ha ospitato i Pupi Antimafia sabato 20 novembre, a Palazzo Terragni, con un soggetto dedicato a Lea Garofalo, testimone di giustizia assassinata dalla ’ndrangheta nel 2010 proprio nei dintorni di Monza. La pièce è stata rappresenta con l’accompagnamento della cantastorie calabrese Francesca Prestìa. L’iniziativa è stata promossa nell’ambito dell’organizzazione nell’ambito del progetto “Diritti in Circolo. Volontari per la legalità in Lombardia” da Brianza SiCura odv, in collaborazione con Libera Monza Brianza, il Circolo Arci Scuotivento di Monza e con il patrocinio dei Comuni ospitanti.
Alla serata erano presenti il sindaco, Concettina Monguzzi, gli assessori alla Trasparenza Alessia Tremolada e alle Pari Opportunità Annì Mariani. Per Brianza Sicura è giunto il saluto di Lucrezia Ricchiuti e Roberto Beretta, per Libera MB era presente Valerio D’Ippolito. Il sindaco ha ricordato il lavoro trasversale che Lissone fa sul tema della legalità, con il coinvolgimento delle scuole, attraverso momenti pubblici, la creazione di uno scaffale dedicato in biblioteca e momenti simbolici quali quello dell’intitolazione di Largo Lea Garofalo, a cui la serata era dedicata.
D’ippolito, in particolare, ha ricordato l’importanza di fare «qui, in Lombardia e in Brianza, momenti di riflessione come quelli ospitati a Lissone, perché è qui, nei nostri territori, che le mafie hanno messo le loro radici e fanno i loro affari».