Monza: orti in affitto all’Agriparco di via Papini, coltivare a 1 euro al giorno

La Fondazione Tavecchio propone la possibilità di coltivare gli orti di via Papini in affitto a un 1 euro al giorno: «Intendiamo promuovere l’aggregazione e il senso di responsabilità insieme a un ritorno alla natura».
Monza Orto via Papini
Monza Orto via Papini Fabrizio Radaelli

Basta un euro al giorno per portare in tavola i frutti dell’orto coltivato in proprio. Il contributo è quanto richiesto dalla Fondazione Tavecchio agli amanti della terra che intendono affittare uno degli orti messi a disposizione all’interno dell’Agriparco di via Papini a Monza.

Ogni appezzamento di terreno ha un’estensione di circa 30 metri quadrati e viene concesso a chi ne fa richiesta in modo esclusivo, al costo di 1 euro al giorno per un anno intero.

«Con questa iniziativa intendiamo promuovere l’aggregazione e il senso di responsabilità insieme a un ritorno alla natura – spiegano dalla Fondazione Tavecchio, promotrice dell’iniziativa – Il progetto degli orti in affitto è rivolto anche ai più giovani e non solo ai pensionati».

Chiunque abbia voglia, tempo e passione per curare il proprio orto può fare richiesta, l’offerta è aperta a tutti: giovani, anziani, disoccupati o lavoratori.

«Chiunque potrà sperimentare le attività di un orto, piantare gli ortaggi e le erbe che preferisce, vederli crescere fino ad arrivare sulla propria tavola in modo naturale», continuano dalla Fondazione.

L’intento è quello di promuovere la coltivazione (e il consumo) di frutta e verdura ma anche promuovere relazioni, incrementando così il senso di comunità. «Mediante la coltivazione degli orti la Fondazione Tavecchio ambisce a promuovere la partecipazione e l’aggregazione, favorendo lo sviluppo del senso di responsabilità e di sostenibilità per il futuro del pianeta».

Chiunque fosse interessato può consultare il sito www.alessio.org/ort-in-affitto/ o chiamare il numero 039 9634280.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.