Seveso, il ricordo del disastro Icmesa sotto il pioppo sopravvissuto

Triplo appuntamento per commemorare il 10 luglio del 1976 con il Comune, Legambiente e Seveso Futura.
Il concerto al Bosco delle Querce per ricordare il disastro Icmesa
Il concerto al Bosco delle Querce per ricordare il disastro Icmesa

Nel 2026 saranno trascorsi esattamente cinquant’anni dal disastro dell’Icmesa a Seveso. Un anniversario importante, da non mancare. Ma anche quest’anno, il 10 luglio e nei giorni precedenti, non sono mancate le cerimonie per la ricorrenza, soprattutto per ricordare quei giorni terribili e tutte le persone che si sono impegnate all’epoca e nel tempo affinché non si ripetessero mai più eventi simili.
Giovedì la ricorrenza è stata celebrata con un concerto all’alba al Bosco delle Querce organizzato dal corpo musicale “La Cittadina” con il patrocinio e il contributo del Comune di Seveso e con il contributo di Bcc Barlassina.

Sotto il grande pioppo, l’unico albero “sopravvissuto” dal 1976 e simbolo del disastro ambientale ma anche della rinascita di questo luogo, si è esibito il quartetto di clarinetti ClarinETnsemble. L’evento è stato aperto dalla lettura del cantico delle creature di San Francesco a cura di Martino Allievi. Hanno accolto l’invito degli organizzatori oltre 150 cittadini di Seveso ma anche dei comuni limitrofi che hanno puntato la sveglia alle sei del mattino per presenziare a questo evento significativo per la città.

Seveso, il ricordo del disastro Icmesa: «Il simbolo di quanto accaduto»

La seconda parte della mattinata prevedeva una visita guidata alla scoperta del Bosco delle Querce a cura di Legambiente Lombardia. «Il Bosco delle Querce non è solo il luogo del ricordo ma è anche e soprattutto il simbolo della resilienza e della rinascita di una città che ha subito una tragedia di ampie proporzioni e tutte le sue conseguenze, ma che con tanto impegno e coraggio ha saputo risollevarsi», ha detto la sindaca Alessia Borroni presente all’evento insieme al vicesindaco Iannotta ed agli assessori Zuliani, Mastrandrea e Amato.

«Questo evento si è tenuto non in un posto casuale ma all’ombra del grande pioppo che è un po’ il simbolo di tutto questo, un luogo speciale per i sevesini che si avvicinano con passione al 50esimo anniversario, un momento storico per la nostra città».

Seveso, il ricordo del disastro Icmesa e la memoria partecipata

Il momento istituzionale è stato preceduto di qualche giorno anche dall’iniziativa di Seveso Futura, che ha organizzato una giornata per riflettere e rinnovare l’impegno per il territorio guardando alle sfide del futuro.

L’attivista Alberto Colombo ha parlato al pubblico dell’impegno che le associazioni, le liste civiche e i gruppi ambientalisti hanno messo e mettono in campo per contrastare l’avanzata di Pedemontana e c’è stato anche tempo per la proiezione di “Seveso 45”, documentario realizzato dai giovani della scuola di formazione politica Alisei, seguito dall’intervento di Emanuela Macelloni, sociologa ricercatrice, che ha illustrato le pratiche socio ecologiche nate nei progetti di valorizzazione del Bosco delle Querce di Seveso e Meda. «Insieme», dicono dall’associazione politica, «abbiamo costruito un altro tassello di memoria viva e partecipata. Perché ricordare non è solo un dovere, ma un atto collettivo di responsabilità. La storia di Seveso ci insegna che dalla ferita può nascere cura, che dal disastro può germogliare consapevolezza. Come Seveso Futura continueremo a lavorare per un territorio più giusto, sostenibile, attento alla salute e ai beni comuni. Il 10 luglio è una tappa, non un punto d’arrivo».

L'autore

Giornalista, primo pezzo pubblicato sul Cittadino il 16 aprile 2005, da allora mi occupo di cronaca, cultura e soprattutto sport. Seguo le peripezie – è il caso di dirlo – dell’Ac Monza. La zona di riferimento è la Valle del Seveso e mi occupo delle Groane (Solaro, Ceriano, Cogliate, Misinto, Lazzate), di Barlassina e di Seveso. Nella vita civile sono telecronista e dirigente sportivo alla Robur Basket Saronno.