“Non è un bosco naturale, ma una crescita non controllata di robinia, pianta infestante e particolarmente dannosa alloctona (americana) che crea non pochi problemi alla biodiversità vegetale del nostro territorio e che impoverisce i nostri ecosistemi. Gli effetti sono anche di modifica profonda del suolo con squilibri biochimici importanti”: risponde così l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti di fronte alla petizione promossa dagli ambientalisti contro il taglio del bosco al polo istituzionale.
Il rappresentante della giunta Pilotto ricorda anche che l’area ospitava fino a vent’anni fa i capannoni della ex caserma IV Novembre, poi demoliti. “L’incuria ha fatto il resto, ma tale situazione è tutt’altro che di pregio dal punto di vista naturalistico e non avrebbe assolutamente dovuto crearsi. Il sottobosco in prossimità del perimetro urbano è del tutto insalubre e con presenza frequenti invasioni di zanzare e ambrosia difficilmente eradicabile. Chi risiede in prossimità del sito conosce bene il problema e gli esperti sanno che non è assolutamente consigliabile il diffondersi incontrollato di robinie, anzi”.
Monza e il bosco spontaneo: edifici (diversi) previsti da 25 anni
L’assessore si sofferma anche sui volumi di edificato previsti nell’area, che – sottolinea – sono gli stessi di oltre 25 anni fa (Accordo di programma del polo istituzionale) e quell’area “può essere trasformata già da 25 anni e infatti all’epoca si iniziò con la demolizione dei capannoni”. L’amministrazione cambia funzione pubblica, agli stessi volumi. “Se non si facesse questa variante urbanistica, le previsioni planivolumetriche rimarrebbero quelle ab origine, ossia edifici pubblici con altre funzioni e giudicati oggi non più utili. Ora si varia il Pgt per permettere l’insediamento di uno studentato, perché così si è deciso a valle di un protocollo tra Regione, Unimib, Agenzia del Demanio e Comune l’estate scorsa, dopo la chiusura dell’accordo di programma a dicembre 2022“.
E, aggiunge, solo una parte dell’attuale bosco sarà quello occupato dallo studentato, il resto sono la stazione della metropolitana M5 e il parcheggio di interscambio – ma va detto che anche sulla metropolitana gli ambientalisti monzesi hanno spesso sollevato riserve.
Monza e il bosco spontaneo: le compensazioni spettano alla Regione

“A ogni modo la competenza dell’eventuale compensazione è di Regione Lombardia – prosegue Lamperti – Ci auguriamo venga fatta con altre alberature non così dannose per il tessuto vegetale e la biodiversità. Aggiungo che c’è un enorme bisogno di politiche pubbliche per case per studenti, soprattutto in quella zona con la Unimib a meno di un km. Tutti ricordiamo la giusta protesta delle tende a Milano. L’emergenza casa è fattuale e questa amministrazione vuole stare a fianco dei giovani, come da programma elettorale. Un investimento diretto non del Comune ma dell’Agenzia del Demanio dello Stato. Se la scelta era di coglierla o no, abbiamo deciso di coglierla e personalmente rivendico con orgoglio questa decisione optata dal sindaco, dalla giunta e dalla maggioranza del consiglio comunale. Vogliamo stare di fianco a giovani e agli studenti.”