Un testimone silenzioso ma potente della storia del Novecento, che richiama alla memoria e all’impegno quotidiano per un mondo senza guerre. Una cerimonia ufficiale ha accolto l’Albero della Pace: un germoglio di Bagolaro nato dai semi di un Hibakujumoku, gli alberi sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki del 1945.
“Hibakujumoku” a Bellusco: i tredici Comuni brianzoli coinvolti nell’iniziativa
L’iniziativa, voluta dall’amministrazione comunale, ha coinvolto diverse associazioni locali ed è stata sostenuta e patrocinata da 13 comuni brianzoli: Agrate Brianza, Bernareggio, Burago di Molgora, Busnago, Cavenago, Cornate d’Adda, Lesmo, Mezzago, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate e Vimercate. L’albero è invece giunto a Bellusco grazie alla collaborazione con l’associazione Mondo senza guerre e senza violenza, partner di Green Legacy Hiroshima con PEFC Italia.
Il programma ha previsto diversi momenti, a partire dal pomeriggio di domenica, quando al Parco Trattati di Roma si sono svolte letture, giochi e laboratori per bambini a cura di Parco PANE e del Patto per la Lettura. A seguire, si è tenuta l’accoglienza ufficiale dell’Albero.
Il sindaco Mauro Colombo ha sottolineato come questo rappresenti non un punto di arrivo, ma il primo passo di un percorso destinato a coinvolgere anche le generazioni future nella cura dell’albero e quindi della pace: «L’arrivo di un Hibakujumoku a Bellusco – ha dichiarato – rappresenta un segno tangibile dell’impegno della comunità per la pace e la memoria. Una comunità da intendere nel senso più ampio: un moto per la pace che non si ferma solo a Bellusco, ma che coinvolge tutto il territorio, che coinvolge tutti. Prova ne è la grande adesione ricevuta dagli altri Comuni, di cui sono molto contento. Perché la pace si può costruire solo tutti insieme».
“Hibakujumoku” a Bellusco: la storia degli alberi nati dai semi sopravvissuti all’atomica
Tra gli ospiti della manifestazione, Tiziana Volta dell’associazione Mondo senza guerre e senza violenza, che ha raccontato la storia di come i semi degli alberi sopravvissuti alle atomiche siano potuti arrivare in Italia. Presente anche Lisa Clark, rappresentante italiana di ICAN – organizzazione Premio Nobel per la Pace 2017 – protagonista di due momenti: il primo domenica sera al Cineteatro San Luigi, il secondo lunedì mattina presso le scuole, dove ha incontrato gli studenti delle medie e consegnato copie della Costituzione agli alunni di terza.
«Due momenti molto significativi – spiega Maria Benvenuti, assessora alle Politiche sociali con delega alla pace – Il primo è stato una forte testimonianza contro la guerra, in cui si è parlato di attualità, di armamenti nucleari e della campagna Italia, ripensaci. Lunedì invece, nel consegnare la Costituzione, la Clark ha raccontato di aver scelto – da statunitense – di richiedere anche la cittadinanza italiana, perché sentiva che i suoi valori si rispecchiavano nella nostra Carta».