C’è tanto sant’Agostino nel nuovo pontefice agostiniano, e c’è tanto sant’Agostino anche in Lombardia e in Brianza. A raccontare il legame lombardo tra il santo teologo e papa Leone XIV è l’associazione Cammino di Sant’Agostino ideata da Renato Ornaghi, che all’indomani dell’elezione papale ha srotolato il filo che collega i luoghi della conversione di Agostino a Rus Cassiciacum oggi Cassago Brianza, il suo battesimo nella Milano imperiale e la venerazione delle sue reliquie conservate nella Pavia longobarda.
Sant’Agostino, papa Leone XIV e il “Rosario a cielo aperto”
«Per noi pellegrini del Cammino di sant’Agostino questa scelta dello Spirito Santo, mediata dal voto dei cardinali elettori, è sicuramente una luce che illumina con nuova intensità il nostro percorso di oltre 1.200 chilometri tra Africa ed Europa, che unisce i luoghi toccati dalla vita e dal pensiero del grande padre della Chiesa – spiegano dall’associazione -. Il cuore pulsante di questo cammino resta indubitabilmente la Lombardia, dove la presenza agostiniana si intreccia con un’altra profonda devozione: quella mariana. È qui che nasce l’idea forte di un “Rosario a cielo aperto”. Il Cammino di sant’Agostino transita infatti per cinquanta santuari mariani disseminati nel territorio lombardo, disegnando simbolicamente una rosa, fiore mariano per eccellenza. Questo intreccio tra spiritualità agostiniana e mariana non è solo geografico ma è teologico e devozionale. La figura di Monica, madre di Agostino, è quasi una “Maria della conversione” per la salvezza del figlio».
Sant’Agostino, papa Leone XIV e la visita del 2006
La scelta di Robert Prevost al soglio pontificio è dunque stata salutata con grande riconoscenza dall’associazione Cammino di Sant’Agostino. «Per noi la figura del nuovo papa è un segno profetico, un richiamo a riscoprire le radici dell’unità nella diversità, della comunione nella ricerca. Ma è anche un invito a valorizzare i territori come la Brianza e la Lombardia, che custodiscono memorie viventi della conversione e della grazia».
Il pensiero dei pellegrini del Cammino corre al 3 agosto 2006, quando Robert Prevost, allora superiore generale dell’ordine agostiniano volle visitare proprio l’antica Rus Cassiciacum, camminando nei luoghi dove il fondatore, quasi sedici secoli prima, aveva vissuto il suo primo decisivo abbandono a Dio.
«È toccante pensare che quel visitatore silenzioso sarebbe diventato, diciotto anni dopo, papa Leone XIV. Quasi un segno profetico: da quel piccolo centro brianzolo, così discreto eppure così carico di significato, è passato un papa in divenire, segnato dallo stesso fuoco della conversione che illuminò Agostino – conclude Ornaghi -. E con un pontefice che condivide la spiritualità del pellegrino e del convertito, quel cammino ora parla non solo a chi si incammina fisicamente, ma all’intera Chiesa. Una Chiesa in cammino, guidata da un pontefice agostiniano, nel segno di Maria».