Scandali nella chiesa, Delpini: «Comportamento di alcuni è una ferita per tutti»

Parole di condanna dell'arcivescovo Mario Delpini sui casi dei presunti abusi da parte di sacerdoti della chiesa brianzola.
Monsignor Mario Delpini Via Crucis a Seregno - foto di repertorio
Monsignor Mario Delpini Via Crucis a Seregno – foto di repertorio

Parole di condanna dell’arcivescovo Mario Delpini sui casi dei presunti abusi da parte di sacerdoti della chiesa brianzola nella Messa del giovedì santo in Duomo a Milano.

«La nostra Chiesa è ferita, il nostro presbiterio è ferito – ha detto nella Messa Crismale con oltre 800 sacerdoti che concelebrano – Il ministero ordinato, la nostra condizione di vescovi, preti, diaconi, ha una missione irrinunciabile (…) Se anche tutti se ne dimenticassero, noi siamo ordinati per ricordarlo; se anche tutti fossero distratti, noi siamo ordinati per annunciare ancora l’incanto, la sorpresa, la commozione dell’oggi della salvezza. L’unzione rende sacro chi è consacrato, ma non automaticamente santo».  

Scandali nella chiesa, le dure parole dell’arcivescovo Delpini alla Messa Crismale

E poi: «Il comportamento scandaloso di alcuni di noi preti diventa una ferita per tutto il presbiterio, e tutti ne siamo umiliati e in qualche modo avvertiamo che è incrinata la fiducia verso tutti noi. Anche se non ogni comportamento scandaloso, che riguardi il potere, il sesso, l’uso del denaro, è un delitto perseguito dall’ordinamento canonico o civile, è però sempre una ferita per la gente che si aspetta una parola e una vita di Vangelo, è una ferita per tutto il presbiterio, per tutto il clero, per le comunità. L’abuso commesso da uno di noi preti è una ferita inguaribile in chi ne è vittima, perché è la smentita e la frantumazione di una fiducia che è diventata confidenza, condivisione, apertura all’intimità più profonda. Ci sono quindi ragioni perché in questo contesto la gente sia incline alla sfiducia, allo scetticismo, alla reazione scandalizzata. E continuiamo a chiederci come sia possibile che uomini consacrati per portare il lieto annuncio della salvezza, diventino motivo di scandalo e diventino un argomento per screditare la Chiesa, i suoi preti, e quasi di conseguenza, la Parola che viene annunciata».

«Continuiamo a restare scandalizzati dalla leggerezza, dalla faciloneria che si autogiustifica, dalla mancanza di percezione del male che si compie verso persone che hanno dato fiducia, verso i confratelli e verso la Chiesa intera. Continuiamo a constatare il danno che ogni abuso rappresenta per le vittime, per le comunità. Continuiamo a prendere coscienza che il prete colpevole o anche semplicemente accusato di un abuso o di un comportamento inappropriato è segnato per tutta la vita. La nostra Chiesa ha messo in atto proposte formative, occasioni di confronto, pubblicazioni di indicazioni per comportamenti corretti e per una vigilanza condivisa. Come può essere che ci siano di quelli che snobbano le proposte, le verifiche, gli inviti a conversione?».

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