Monza: da dieci anni NeVALElapena, il convegno per ricordare Valeria Redaelli

Mercoledì 13 settembre nella sala del centro parrocchiale Don Angelo Cazzaniga, ospite il chirurgo oncologo Marco Fiore
Valeria Redaelli

A dieci anni dalla scomparsa di Valeria Redaelli, trentenne monzese deceduta a soli trent’anni per un sarcoma, i volontari dell’associazione nata in suo nome, NeVALElapena, hanno organizzato un convegno per fare il punto su questi primi dieci anni di attività. L’appuntamento è per mercoledì 13 settembre, alle 21, nella sala del centro parrocchiale Don Angelo Cazzaniga in via Muratori 3, a Monza. Ospite della serata sarà Marco Fiore, chirurgo oncologo all’unità di chirurgia dei sarcomi all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, che racconterà i progressi della ricerca in questo campo.

NeVALElapena, a Monza il convegno che racconta i progressi della ricerca sui sarcomi

“Sarà un piacere incontrare chi vorrà partecipare alla serata – spiegano gli organizzatori – per avere l’occasione di confrontarci e ricordare la strada percorsa su cui continueremo a camminare, un passo dopo l’altro, con la consapevolezza che è certezza, che partecipare ne vale sempre la pena”.

A ottobre a Monza la camminata di NeVALElapena

L’impegno degli amici di Valeria è iniziato nel 2014, prima ancora che nascesse l’associazione, quando idearono e organizzarono la prima edizione di una camminata non competitiva per le strade di Monza. Un evento grazie al quale si raccolsero 8.300 euro a favore del reparto di chirurgia dei sarcomi della Fondazione Ircss Istituto nazionale dei tumori, dove era stata ricoverata Valeria.

Da allora la corsa camminata in ricordo di Valeria, NeVALElapena, si è svolta ogni anno per otto edizioni, proprio nei primi giorni di ottobre, con partenza e arrivo come da tradizione proprio all’oratorio di Cederna, dove Valeria ha prestato per anni servizio come animatrice dei ragazzi.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.