Era una persona molto determinata. E lo ribadì anche quando, a cinquant’anni di età, si iscrisse all’Università, si rimise a studiare fino a conseguire la laurea in architettura. Un altro obiettivo tagliato da Enzo Radaelli, 95 anni, morto la settimana scorsa. Era ricoverato da tempo.
La cerimonia funebre si è svolta lunedì 12 giugno nel Santuario della Madonna delle Grazie, a Monza. In questa occasione l’avvocato Bruno Santamaria ha ricordato la figura dell’amico, sottolineando come Enzo Radaelli sapesse aiutare i giovani. «A me giovane avvocato da poco arrivato a Monza – ha rammentato – affidò il primo incarico. In campo imprenditoriale aveva una specie di sesto senso. Sapeva vedere prima degli altri».

Monza, addio a Enzo Radaelli: “Un uomo di cui la città deve andare orgogliosa”
Santamaria ha specificato anche come Radaelli fosse impegnato nel settore della solidarietà. «La Casa del Volontariato – ha precisato – è dovuta in gran parte alla sua generosità. Era un uomo di cui la città deve andare orgogliosa». Enzo Radaelli aveva seguito personalmente i lavori per la costruzione della stessa Casa del Volontariato.
All’imprenditore monzese, del resto, la voglia di fare e la forza di volontà non sono mai mancate. Consegue il diploma di geometra frequentando i corsi serali. Di giorno, infatti, bisogna dare una mano ai genitori e al fratello Romano nella gestione del bar tabaccheria di via Rota angolo via Savonarola. Sono gli anni del «boom» economico. Il geometra Enzo Radaelli capisce che il comparto edile può offrire ottime opportunità. Sarà l’inizio di una brillante avventura imprenditoriale. Con il fratello Romano, contribuisce alla costituzione a Monza del Circolo dei Geometri. Romano, anche lui geometra, di otto anni più giovane di Enzo, è morto l’aprile dello scorso anno. Nel 2018 era morta la moglie Liliana, per la quale, ha ricordato Santamaria «provava uno smisurato amore».
Addio a Enzo Radaelli, fu tra i fondatori del Lions Club Monza Host
Aveva fondato lo Studio Radaelli, ora gestito dai figli Daniela e Alberto e dai nipoti Roberto e Marco. Era un grande appassionato della pittura monzese dell’Ottocento e non esitava a partecipare ad aste di case celebrate pur di aggiudicarsi un’opera dei suoi autori preferiti. Era stato tra i fondatori del Lions Club Monza Host. Dal 1965 al 1969 era stato presidente del Monza. Ebbe come allenatore anche Nils Liedholm, che nel campionato 1968-1969 riuscì ad evitare la retrocessione in C della formazione biancorossa. Una salvezza che il tecnico svedese, poi vincitore dello scudetto con Milan e Roma, considerava una delle sue imprese più belle.