Arresti operazione BriantenopeaAntonicelli si appella al Riesame

Si appella al tribunale del Riesame, l'ex assessore Pdl Giovanni Antonicelli, arrestato due settimane per associazione a delinquere fa nell'ambito dell'indagine 'Briantenopea'. L'udienza è stata fissata per lunedì 25 marzo, davanti ai magistrati di Milano.
Arresti operazione BriantenopeaAntonicelli si appella al Riesame

Monza – Si appella al tribunale del Riesame, l’ex assessore Pdl Giovanni Antonicelli, arrestato due settimane fa nell’ambito dell’indagine ‘Briantenopea’, condotta dai carabinieri di Monza sulle attività criminali di un gruppo facente capo al napoletano Giuseppe Esposito, detto Peppe o’ Curt. Dopo il primo diniego da parte del gip Claudio Tranquillo, al quale Antonicelli si era rivolto per ottenere la scarcerazione, ora l’ex assessore al patrimonio e all’ambiente, in carica con la precedente amministrazione, si gioca la carta dal tribunale del Riesame. L’udienza è stata fissata per lunedì 25 marzo, davanti ai magistrati di Milano.
Antonicelli, dopo l’arresto e il traferimento al carcere di Varese, è già stato interrogato (su propria richiesta) dal sostituto procuratore Salvatore Bellomo, titolare dell’inchiesta, che ha chiesto e ottenuto l’arresto del politico e imprenditore monzese contestandogli l’accusa di associazione a delinquere. Reato contestato anche dagli avvocati difensori di altri indagati, che si sono rivolti al tribunale del Riesame. La tesi accusatoria dell’associazione a delinquere finalizzata a vari reati (rapina aggravata, estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio), ha già trovato una conferma nella prima pronuncia del Riesame, che ha respinto il ricorso avanzato da uno degli indagati raggiunti dal provvedimento restrittivo emesso dal gip Tranquillo: il sessantanovenne Aniello Cozzolino, originario di Portici (Napoli), residente a Monza, considerato dagli inquirenti come «l’organizzatore del settore riguardante la spendita di banconote false», e addirittura «punto di riferimento e di collegamento dell’associazione con ambienti camorristici partenopei».

L’organizzazione di Esposito, infatti, è secondo gli investigatori dell’Arma legata ad ambienti con la malavita organizzata napoletana, come dimostrerebbero le amicizie «altolocate» di Peppe o’ Curt con esponenti della camorra, a partire dal boss dei quartieri spagnoli Mario Savio, ricevuto con tutti gli onori da Esposito nel suo quartier generale al bar Mamo’s, in zona vecchio carcere. Lo stesso bar in cui Esposito decideva strategie, discuteva di affari e nel quale ha incontrato Antonicelli, politico ritenuto personaggio organico all’associazione, «referente politico» e di «elargitore di appalti ». Intanto proseguono le indagini della Guardia di Finanza su appalti pubblici e reati legati alla pubblica amministrazione.
Federico Berni