Addio a Chersicla, pittore del legno Triestino «adottato» dalla Brianza

Di origine triestina, classe 1937, da quarant’anni viveva tra Besana Brianza e Milano, con studi sia a Vergo-Zoccorino che nella metropoli. E’ morto venerdì Bruno Chersicla, pittore del legno. Ha lavorato nella chiesa del Collegio San Giuseppe Villoresi a Monza, nel Santuario di Vimercate e nella chiesa dell’Annunciazione di Peregallo.
L’artista Bruno Chersicla deceduto venerdì
L’artista Bruno Chersicla deceduto venerdì

Era di origine triestina, classe 1937, ma da quarant’anni viveva tra Besana Brianza e Milano, con studi sia a Vergo-Zoccorino che nella metropoli. E’ morto venerdì Bruno Chersicla, pittore del legno. A dicembre del 2009 la sua Trieste gli aveva consegnato il premio San Giusto d’Oro: «Un evento imprevedibile – aveva detto l’artista – perché è un premio che viene dato ai triestini che hanno portato lustro alla città. Personaggi come il regista Giorgio Strehler, il giornalista e scrittore Claudio Magris, come lo stilista Ottavio Missoni. Un evento davvero imprevedibile per me che vivo lontano dalla mia città ormai da una vita». Diceva di essere stato trapiantato in Brianza «dove altro non potevo fare che lavorare il legno». Ma in realtà la passione per il legno lo ha sempre accompagnato. All’inizio della sua carriera, Chersicla realizzò opere sui transatlantici di linea, dal Galileo Galilei al Raffaello, oppure creò scene e costumi per il teatro. Dagli anni 70, invece, lasciò poco a poco la scenografia e l’insegnamento per dedicarsi quasi esclusivamente alla scultura lignea, alla pittura e alla xilografia, creando forme ambigue e ambivalenti ma sempre volte a una visione provocatoria e ironica dell’espressione figurativa: i suoi sono ritratti, quasi caricature, di uomini più o meno noti, rappresentanti in tre dimensioni. Non disdegnando il contributo architettonico, Chersicla è intervenuto ’ solo per citare lavori brianzoli – anche nella chiesa del Collegio San Giuseppe Villoresi a Monza, nelle vetrate del Santuario di Vimercate e nelle sculture per la chiesa dell’Annunciazione di Peregallo. Tra le mostre più importanti degli ultimi anni bisogna ricordare le esposizioni di Chicago, Miami, New York, Lubiana, Atlanta, Toronto e le grandi antologiche nei chiostri di San Domenico a Reggio Emilia e nel museo Revoltella di Trieste. Per il dipinto più grande del mondo, realizzato a Trieste in piazza Unità d’Italia, è entrato nel Guiness dei primati del 2001.