Vimercatese in pressing su Milano: prova ad avere la metropolitana verde

La metrò lilla rischia di mangiarsi quella verde. Per tentare di salvare il salvabile, i sindaci di Agrate, Brugherio, Concorezzo, Carugate e Vimercate proveranno a convincere della bontà del piano il neo assessore alla Mobilità del capoluogo lombardo Marco Granelli.
la linea verde della metropolitana
la linea verde della metropolitana

La metrò lilla rischia di mangiarsi quella verde: il prolungamento della linea 5 da Bignami a Monza, ormai dato per certo, fa compiere un balzo indietro di vent’anni al progetto di portare la 2 da Cologno Nord a Vimercate. Per tentare di salvare il salvabile, visto che il Comune di Milano e Mm hanno detto chiaramente che i fondi per far arrivare i treni nella Brianza est non ci sono, i sindaci di Agrate, Brugherio, Concorezzo, Carugate e Vimercate proveranno a convincere della bontà del piano il neo assessore alla Mobilità del capoluogo lombardo Marco Granelli. Proprio da Palazzo Marino lo scorso anno era arrivata quella che era parsa una bocciatura definitiva al disegno che nel corso degli anni è già stato ridimensionato a più riprese: a Milano, in sostanza, non ritengono redditizio investire sulla verde e preferiscono scommettere su altre linee della metropolitana, lilla compresa.

I primi cittadini si sono sono confrontati lunedì a Brugherio, da dove sono partite una telefonata e una mail dirette a Granelli: «Lo incontreremo a inizio settembre – afferma il sindaco Marco Troiano – prima che Milano approvi definitivamente il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile). Non riteniamo chiusa la partita anche perché il prolungamento della 2 era tra le opere compensative della Teem: siamo disposti a rivedere il tracciato e le fermate, ma l’intervento rimane fondamentale per il nostro territorio».

«Come Sisifo – commenta il primo cittadino di Agrate Ezio Colombo – riprenderemo le nostre fatiche sperando di non sprecare il fiato. In tanti anni non avevano mai sentito dichiarare che il progetto non è economicamente sostenibile come ci è stato detto lo scorso anno da Milano. Se cosi fosse, dato che il piano è stato preparato da Mm, ci chiediamo come mai non se ne siano accorti prima». Il prolungamento della metropolitana, ricorda, è fondamentale per una zona dove le multinazionali, nonostante il forte ridimensionamento, rimangono una presenza importante: «Quando le grandi società – aggiunge – devono spostare i dirigenti si basano anche sullo sviluppo della mobilità: comprendiamo che di questi tempi 600 milioni di euro sono un’enormità. Proprio per questo siamo disposti a rinunciare al percorso interrato e ad accettare altre modifiche pur di portare a casa il risultato anche se non dovesse essere quello sperato un tempo».

La loro impresa, però, appare ardua e c’è chi, come il concorezzese Riccardo Borgonovo, non si fa illusioni: «Ci muoveremo – riflette – prima dell’approvazione del Pums, ma dobbiamo essere realisti. Rischiamo di sentir pronunciare un altro no: quest’opera non è stata realizzata quando non ce n’erano altre in programma. Ora mi sembra difficile che riesca a battere la concorrenza della 5 che collegherebbe Cinisello al polo istituzionale di Monza, alla Villa Reale e all’ospedale». Che di risorse per la verde non ce ne sono, del resto, è stato fatto intendere anche durante l’incontro svoltosi due settimane fa in Regione.