Monza: la preside sospetta che ci sia droga a scuola, i carabinieri alla Paolo Borsa

Intervento dei carabinieri alla scuola Paolo Borsa di Monza su richiesta della preside: aveva sospettato ci fosse droga nell’istituto e aveva ragione.
Monza: la Civica Borsa
Monza: la Civica Borsa Fabrizio Radaelli

L’azienda speciale di formazione scuola Paolo Borsa è attenta ai suoi studenti. Non solo da un punto di vista scolastico. La riprova la scorsa settimana quando la dirigenza ha contattato le forze dell’ordine per richiedere un controllo a sorpresa sui ragazzi per sospetta detenzione di stupefacenti. Giovedì scorso, durante la mattinata, i carabinieri della stazione di Monza congiuntamente al nucleo carabinieri cinofili di Casatenovo (Lecco) sono stati nella scuola e hanno trovato conferma ai sospetti della dirigenza.

Due studenti minorenni sono stati trovati in possesso di 3 grammi di hashish per uso personale. Nel corso della perquisizione il cane dell’unità cinofila Denver, ha trovato altri 6 grammi di hashish a carico di ignoti. Un altro studente, invece, aveva in tasca un coltello.

«La nostra richiesta di intervento alle forze dell’ordine – spiega la dirigente Barbara Vertemati- è stata fatta perché teniamo alla sicurezza dei nostri alunni. All’interno della scuola siamo pienamente responsabili degli studenti che la frequentano e, quando ci siamo resi conto della presenza di un potenziale pericolo, ci siamo immediatamente attivati».

«Svolgiamo varie attività di prevenzione – prosegue la dirigente commentando l’intervento – tanto che proprio con i carabinieri abbiamo attivato un corso per contrastare l’uso di stupefacenti. Il giorno seguente ai controlli, due dei ragazzi interessati erano regolarmente in classe».

Come in tutti gli istituti, soprattutto superiori, ci sono studenti molto diligenti (anche con sè stessi) e motivati e altri un po’ meno, ma la scuola ha a cuore chiunque frequenti. Per questo, tra l’altro, organizza diversi corsi sul tema della legalità e prevenzione.

«Auspichiamo che l’intervento delle forze dell’ordine sia un monito per tutti i ragazzi- continua la dirigente- e che abbia una ricaduta positiva. Il giorno successivo al controllo alcuni genitori ci hanno contattato per ringraziarci dell’attenzione che abbiamo sui loro figli e ci hanno dato sostegno nella scelta di aver chiamato le forze dell’ordine».

I genitori, aggiunge Vertemati, approvano il fatto che la scuola non si tiri indietro. «Le famiglie si sentono rassicurate nel sapere che la scuola è attenta non solo alla formazione puramente “didattica” dei propri figli ma anche alla loro educazione e soprattutto alla prevenzione. Gli stessi carabinieri hanno detto ai ragazzi che torneranno altre volte in futuro – ha concluso la dirigente scolastica -per verificare che episodi simili non si ripetano più».