Sarebbe un cittadino indiano trentenne lo sconosciuto morto sabato 5 marzo al Policlinico di Monza dopo essere stato soccorso in stato confusionale. Ma il giallo non è risolto e il condizionale rimane d’obbligo. La Polizia di Stato, che sta indagando per ricostruire la vicenda, è risalita alla probabile identità attraverso le impronte digitali. Ma senza trovare riscontro nei documenti che non aveva con sé e non aveva mai mostrato in precedenti controlli. Sono diversi i punti ancora da chiarire.
È ancora senza identità anche l’uomo che nella mattinata di sabato si è presentato al pronto soccorso di via Amati accompagnando l’amico e poi se ne è andato senza lasciare un nome. Né suo né dell’amico, ricoverato in terapia intensiva e non sopravvissuto alle cure.
LEGGI Arriva in stato confusionale al Policlinico di Monza e poi muore: nessuno sa chi sia
Per questo alla fine i medici del Policlinico hanno chiamato la Polizia. Gli agenti hanno trovato un riscontro per le impronte digitali grazie a due controlli subiti a Reggio Calabria e in Liguria: in quelle occasioni l’uomo aveva dichiarato di essere un cittadino indiano nato nel 1982, ma sempre senza mostrare i documenti. Per una verifica dell’identità è stato interessato anche il Consolato.
Intanto, in attesa dell’autopsia, sembra sia stata esclusa una morte violenta: il corpo non presentava traumi o ematomi.