Investito da un’auto mentre attraversa la strada sulle strisce pedonali, si ritrova in carcere per furto e false dichiarazioni. È accaduto a un marocchino di 29 anni senza fissa dimora. La cronaca racconta che lunedì sera, a Monza, il giovane extracomunitario mentre era in sella alla sua bicicletta rossa, proveniente da piazzale Virgilio, raggiunto l’incrocio con via Boito, mentre attraversava sulle strisce con il semaforo verde è stato speronato da un’auto condotta da una 62enne di Lissone che non gli ha concesso la precedenza.
L’impatto è stato molto violento. Sulle strisce pedonali è rimasta una chiazza di sangue. Il giovane è stato trasportato in codice giallo, all’ospedale San Gerardo di Monza e gli agenti della polizia locale hanno provveduto a comminare una multa per mancato rispetto della precedenza all’automobilista lissonese.
Ma non è finita: il giovane è stato dimesso dall’ospedale e nel frattempo dal comando di via Marsala gli agenti hanno sottoposto a verifiche i documenti esibiti dal ferito e da accertamenti è emerso che il 29enne era stato colpito da un mandato di rintraccio in quanto avrebbe dovuto scontare 22 mesi di reclusione per furto e false dichiarazioni dopo una condanna comminata dalla Corte d’appello di Milano.
Ma rintracciarlo per tradurlo in carcere, una volta lasciato l’ospedale, si è rivelato tutt’altro che facile. In assenza di un domicilio fisso agli agenti non è rimasto altro che contattarlo telefonicamente e tendergli una “trappola”: con la scusa di dovergli consegnare della documentazione inerente l’incidente è stato convocato al comando. Lui non ha fiutato nulla e si è regolarmente presentato in via Marsala. A quel punto ai suoi polsi sono scattate le manette e giovedì mattina è stato tradotto nella casa circondariale di via Sanquirico a disposizione della autorità giudiziaria.