Investimento mortale, «Aveva troppi oggetti sul parabrezza»

Nell’incidente, a Monza, perse la vita un ciclista 19enne. A processo un camionista straniero. Per l’accusa aveva la visuale ostruita. Concorso di colpa per la vittima.
Investimento mortale, «Aveva troppi oggetti sul parabrezza»

Aver ostruito la visuale per colpa del telepass, del cellulare, del navigatore satellitare apposti sul parabrezza. E’ quanto viene contestato a un autotrasportatore di 45 anni, originario della Repubblica Ceca, conducente del camion che, il 7 novembre 2011, a Monza, travolse e uccise il brugherese Simone Della Vella, di 19 anni. La tragedia accadde alla rotonda di viale Stucchi, nei pressi dell’immissione verso Sant’Albino.

L’uomo si trova imputato di omicidio colposo perché non avrebbe tenuto il veicolo in modo da «garantire la sicurezza», a causa dell’alto numero di accessori apposti sul parabrezza, compresa una cartella portadocumenti nella parte in basso a destra del vetro anteriore.

Riconosciuto comunque un concorso di colpa alla vittima che «si immetteva nel flusso della rotatoria con comportamento inadeguato, attraversando da destra verso sinistra la fila di veicoli in coda al semaforo pedonale con luce rossa, e ponendosi a distanza troppo ravvicinata al frontale della cabina di guida dell’autocarro».

Alla base di questa tesi, c’è una consulenza tecnica del perito incaricato dal pubblico ministero Vincenzo Fiorillo. Il camion sarebbe stato sprovvisto anche dello specchio convesso sopra il parabrezza. Il processo è stato rinviato a gennaio.