I mobili della Villa reale restano al Quirinale a Roma: «Torneranno con la realtà virtuale»

Nemmeno il presidente della Repubblica Mattarella rende i mobili alla Villa reale di Monza. Il Quirinale risponde picche alla richiesta presentata dal sindaco Scanagatti alla riapertura della dimora due anni fa. Letti e poltrone era stati trasferiti tra il 1915 e il ’20. Possibili prestiti «per mostre o eventi di rilievo».
I mobili della Villa reale restano al Quirinale a Roma: «Torneranno con la realtà virtuale»

«Escludo la possibilità di restituire a Monza i mobili di Villa reale oggi al Quirinale». Così il professore Louis Godart, consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del patrimonio artistico ha spento qualsiasi speranza di rivedere nelle sale della Villa almeno parte di quei mobili e suppellettili che la regina Margherita trasferì a Roma, pochi mesi dopo l’assassinio di Umberto.
Nell’incontro con il sindaco di Monza e il direttore del Consorzio Lorenzo Lamperti, la scorsa settimana, Godart non ha invece escluso la possibilità di prestiti «in occasione di mostre o eventi di rilievo».

Sembra così scritta la parola fine su una vicenda iniziata a settembre quando, all’indomani della riapertura della Villa reale dopo due anni di lavoro di restauro, il sindaco scrisse allora presidente Giorgio Napolitano, determinato a riportare a Monza, alla luce dei nuovi allestimenti, quadri, ceramiche, tappeti, gli e altre suppellettili finiti a Roma.
Tra i pezzi di maggior pregio c’è la stanza da letto dell’imperatore di Germania, oggi utilizzata per ospitare re e regine in visita in Italia o le poltrone del salotto di Margherita nella segreteria del presidente.

«Il professor Godart ci ha invitato a fare ricerca anche su altre residenze sabaude che hanno raccolto parte dell’arredo della Villa- spiega Lamperti- e dove sarà forse più facile chiedere una restituzione».

Ad aiutare nella ricerca c’è l’inventario del 1908 che fotografa una villa ancora riccamente arredata, le successive ricognizioni che registrano gli spostamenti fino al 1915 da Monza a Roma e Milano, fino alla maggior dispersione degli arredi nel 1920, con la cessione da parte di Vittorio Emanuele III al Demanio dello Stato. Allora la presidenza del Consiglio dispose di destinare parte dei mobili all’arredamento delle rappresentanze italiane all’estero, del nuovo palazzo della Camera dei deputati e della nuova sede del ministero dell’Interno.
Se non torneranno a Monza gli arredi veri e propri i visitatori di Villa reale potranno presto ammirare alcuni pezzi grazie al progetto di realtà aumentata elaborato con Accademia+.

«Abbiamo individuato al Quirinale una ventina tra mobili e oggetti – spiega Lamperti – che saranno fotografati e rielaborati dai ragazzi che partecipano al progetto di realtà aumentata. In questo modo ai visitatori dal mese di maggio sarà data la possibilità con un apparecchio fornito al momento della visita di “vedere” gli oggetti esattamente ne luogo dove si trovavano ai tempi di Umberto e Margherita».

La visita romana è stata l’occasione anche per riprendere il progetto di realizzare a Monza un museo delle carrozze: «Abbiamo incontrato il responsabile del museo delle carrozze del Quirinale che si è detto disponibile a un prestito di un paio di esemplari. Dovremo ora valutare il luogo adatto per ospitarle».