Cesano Maderno: disabile cerca di scendere dal treno ma resta in ostaggio della carrozza

Brutta avventura per una ragazza disabile che non è riuscita a scendere a Cesano Maderno, la sua stazione, a causa di una pedana non funzionante. Solo a Seveso, e grazie all’aiuto di altri passeggeri, è riuscita a lasciare il Milano-Asso. Un brianzolo: «Una vergogna».
La stazione ferroviaria di Cesano Maderno
La stazione ferroviaria di Cesano Maderno

L’ennesimo ritardo dei treni? Macché: molto peggio. Una ragazza disabile costretta a scendere una fermata dopo la sua perché la pedana non funzionava. E solo grazie all’aiuto di chi le stava attorno. A segnalare quanto accaduto un brianzolo che si è messo al computer e ha deciso di scrivere una risentita lettera di protesta alla Regione Lombardia, all’autorità dei trasporti, a trenord e al Gabibbo.

Tutto risale alla serata di giovedì 10 marzo. Il treno da Milano per Canzo Asso di Trenord sarebbe dovuto arrivare a Cesano Maderno alle 19.09, ma viaggiava già con un quarto d’ora di ritardo. Ma «scrivo non per lamentarmi dei soliti ritardi, treni cancellati, troppo pieni, etc. etc.etc. – si legge nella lettera spedita giovedì sera – che ormai sono diventati la normalità sui treni delle ferrovie nord ma perché questa sera avete realmente oltrepassato ogni limite».

Quando il treno è arrivato in stazione a Cesano in ritardo già di un quarto d’ora, una ragazza disabile in carrozzina ha tentato di scendere. Ci ha provato, senza riuscirci. «La ragazza ha premuto il pulsante per far uscire la pedana ma non funzionava, allora lei e altri hanno provato a tenere aperte le porte ma niente, il treno è ripartito, bloccando anche altri passeggeri (tra cui mia moglie) che non sono potuti scendere». La cesanese e gli altri passeggeri bloccati ormai nella carrozza non hanno potuto far altro che proseguire il viaggio fino a Seveso, la stazione successiva. «Stessa scena» scrive il brianzolo, « e la ragazza è potuta scendere solo perché è stata letteralmente alzata con la carrozzella da mia moglie e altri due o tre ragazzi, nessun controllore o altro personale delle ferrovie è intervenuto».

Risultato: tutti quello che sarebbero dovuti scendere a Cesano hanno dovuto chiamare qualcuno per farsi recuperare a Seves. «E meno male che sua madre aveva l’auto ed è potuta andarla a prendere a Seveso. E se non l’avesse avuta? E se nessuno l’avesse aiutata cosa faceva la poveretta, arrivava fino ad Asso? E poi che avrebbe fatto ? È gravissimo se un disabile non può salire sul treno ma è ancora più grave lasciarlo salire e non permettergli di scendere. Che vergogna».