Caporetto Trenord, quel dossier di Maroni che imbarazza la Lombardia

Un vero e proprio dossier choc, presentato a porte chiuse dalla giunta regionale lombarda al governatore Roberto Maroni. Sotto accusa è finito il servizio che Trenord fornisce ogni giorno ai pendolari lombardi. Nel report delle linee peggiori anche, e ovviamente, alcune tratte brianzole.
Caporetto Trenord, quel dossier di Maroni che imbarazza la Lombardia

“Abbiamo sollecitato Trenord a nominare il nuovo amministratore delegato: se arriva rapidamente bene, altrimenti interverremo noi come Regione e come azionista perché è da giugno che attendiamo la nomina del nuovo ad di Trenord e ancora non è arrivata, se non arriva entro pochi giorni allora ci muoveremo”. A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine dell’apertura della fiera Smau. Sulla relazione riguardante Trenord, presentato in giunta dall’assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità Alberto Cavalli, il governatore ha sottolineato: “Non e’ un report catastrofico, ho chiesto io all’assessore Cavalli di fare un’informativa in giunta sui risultati di Trenord dopo aver sentito anche Elia, l’ad di Ferrovie dello Stato, dato che e’ socio come noi di Trenord”.

“Certo” – ha poi aggiunto – “le performance sono diminuite rispetto all’anno scorso per una serie di motivi, principalmente per l’infrastrutturazione che non dipende da noi e per le questioni sindacali e qualche disservizio”. Insomma, “la fotografia della situazione ci dice che siamo insoddisfatti”. Il calvario denunciato ogni giorno dai pendolari che utilizzano il servizio ferroviario regionale è ora certificato nero su bianco dalla Regione. La relazione illustrata (a porte chiuse) durante l’ultima giunta dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Alberto Cavalli parla chiaro: indice di affidabilità a picco, ritardi medi ponderati per passeggero che nel periodo 2011-2014 sono passati da 3,2 minuti a 5,2 minuti su tutte le corse e da 2,8 a 3,8 minuti medi con le sole cause Trenord e rete ferroviaria. Con tutti i limiti dei calcoli basati sulle medie. La linea meno affidabile è manco a dirlo la Porto Ceresio-Varese-Gallarate-Milano. Sulla lista nera anche le tratte Mortara-Novara; Voghera-Piacenza; Milano-Monza-Como-Chiasso; Lecco-Molteno-Como; Lecco-Bergamo-Brescia; tutte in peggioramento da giugno ad agosto di quest’anno. Come anche le linee Milano-Treviglio-Brescia-Verona e Brescia-Piadena-Parma. Ultima beffa per l’utente è stata la decisione di Trenord di disattivare il numero verde per i reclami e la segnalazioni che, come ha denunciato il consigliere regionale del Pd Giuseppe Villani, da qualche mese è a pagamento. Una decisione che l’esponente del Pd, che ha presentato un’interrogazione all’assessore Cavalli, definisce «scorretta, che inficia la fiducia tra il gestore e l’utente». Tra le cause dei disservizi, la qualità del materiale rotabile spesso oggetto di guasti. I guasti alla rete infrastrutturale dovuti in particolare alle rotture dei sistemi di segnalamento, degli scambi, dei passaggi a livello. In particolare sulla rete gestita da Rfi, dove i guasti incidono sui disservizi per il 30-35 per cento. Mentre quelli da imputare all’impresa ferroviaria arrivano al 65-70 per cento. A complicare ulteriormente le cose, secondo il rapporto della Regione, anche l’introduzione del nuovo contratto di lavoro, osteggiata da una parte dei lavoratori, e una serie di difficoltà nella gestione dei turni e degli straordinari, che come si ricorderà, ha avuto ricadute sul comportamento del personale nelle giornate di caos del dicembre 2012. La relazione indica poi tra i motivi della perdita di efficienza del servizio anche il progressivo incremento del traffico ferroviario su una rete rimasta sostanzialmente invariata, e l’attivazione di numerosi cantieri per la manutenzione ordinaria e il potenziamento della rete anche in vista di Expo 2015.