Arriva Delrio, le richieste della Brianza al governo tra metro, tram e Pedemontana

Pedemontana, metropolitane, metrotramvia e tagli al trasporto pubblico locale: è lungo l’elenco delle richieste che lunedì i sindaci brianzoli presenteranno al ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio.
Graziano Delrio w Gigi Ponti
Graziano Delrio w Gigi Ponti Redazione online

Pedemontana, metropolitane, metrotramvia e tagli al trasporto pubblico locale: è lungo l’elenco delle richieste che lunedì i sindaci brianzoli presenteranno al ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. Nella sede della Provincia l’esponente del Governo potrebbe essere bombardato dalle istanze di un territorio che da anni chiede il completamento di opere fondamentali per il sistema della viabilità e che ora rischia di vedersi tagliare anche i pullman utilizzati dai pendolari e dagli studenti. Ogni primo cittadino cercherà di portare acqua al proprio mulino e di declinare su scala locale i problemi generali.

Il ministro potrebbe, secondo qualcuno, presentarsi con qualche novità sul fronte del prolungamento della linea 5 del metrò a Monza e sullo sblocco dei lavori della metrotramvia Milano-Limbiate. Proprio di metropolitana cercherà di parlare il sindaco di Monza Roberto Scanagatti che solleciterà Delrio a mobilitarsi affinchè nel prossimo Documento economico finanziario del Governo siano inseriti i fondi che consentano di avviare il progetto preliminare dell’opera. Lo studio di fattibilità, del resto, dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni. Di prolungamento del metrò discuteranno anche gli amministratori del vimercatese che, però, si concentreranno sulla verde: «Con Agrate, Arcore, Concorezzo e Vimercate – anticipa il brugherese Marco Troiano – presenteremo un documento comune. Siamo pronti a ragionare insieme, purché qualcuno metta la testa sui collegamenti tra la nostra area e Milano».

«Abbiamo – ricorda il vimercatese Paolo Brambilla– rinunciato a una stazione prevista dal progetto originale, ora siamo disposti a rinunciare ad altre e a valutare altri sistemi veloci che sfruttino il sedime individuato per la prosecuzione della linea 2».

I sindaci dell’Ovest affonteranno, soprattutto, il nodo Pedemontana: «Invocheremo – anticipa la lentatese Rosella Rivolta – un po’ di chiarezza per capire cosa accadrà nei nostri comuni. Se l’autostrada non sarà completata vorremmo sapere quando sarà riqualificata la Milano-Meda».

Il suo collega di Desio Roberto Corti tenterà di spostare l’attenzione sulla tramvia Milano-Desio-Seregno: «Servono – afferma – le risorse umane per avviare i lavori di un’opera che collega punti importanti come le scuole superiori e gli ospedali. Noi, oltretutto, non possiamo continuare a vivere con quella spada di Damocle sulla testa che è Pedemontana che, ormai, non serve». Il seregnese Edoardo Mazza non è altrettanto convinto dell’utilità della metrotramvia: «Mi sembra – commenta – un progetto obsoleto visto che con il treno si raggiunge Milano in tempi più rapidi. Andrebbe rivisto e i soldi stanziati andrebbero destinati ad altri servizi».

Concettina Monguzzi da Lissone si batterà affinchè il passaggio di Pedemontana non porti con sé la chiusura dello svincolo Seregno Sud della Valassina e affinché vengano aumentati i treni: «Dalle 7 alle 9 – incalza – è impossibile salire. Lissone ha 45.000 abitanti e nemmeno una linea di pullman interna: tra alcuni mesi, oltretutto, tutte le tratte potrebbero essere ridotte. Non si può parlare di inquinamento, di potenziamento dei mezzi pubblici e poi tagliare in questo modo».