Agrate: Landini, Maroni e l’ad Papa all’assemblea sul futuro della Stm

Si terrà domani, lunedì 17 ottobre, ad Agrate, l’assemblea pubblica sul futuro della Stm di Agrate Brianza alla quale parteciperanno i segretari generali nazionali dei sindacati dei metalmeccanici, il presidente della Regione Roberto Maroni, parlamentari e l’ad di St Italia Carmelo Papa
Una manifestazione dei lavoratori della St di Agrate
Una manifestazione dei lavoratori della St di Agrate

Investimenti strategici sarebbero necessari, già da parecchio tempo. E da ancora più tempo sono richiesti. Perché in ballo c’è il futuro della St Microelectronics. C’è il destino dell’intero distretto industriale del vimercatese, un’eccellenza tutta brianzola che conta, al suo interno, realtà di spicco a livello nazionale.

Per ottenere dei risultati, però, è importante informare. Sensibilizzare la popolazione. Creare le giuste iniziative. Ed è proprio con questo spirito che è stata organizzata per il prossimo lunedì, 17 ottobre, un’assemblea pubblica dal titolo, emblematico, di “12 Pollici”. Come i 12 pollici dei wafer di silicio a cui la Stm sta pensando da anni.

L’incontro avrà luogo negli spazi della sala consiliare del municipio di Agrate Brianza a partire dalle 17: promosso da Fim, Fiom e Uilm Monza e Brianza e dalle rsu della St Microelectronics, prevede la partecipazione dei parlamentari eletti il Lombardia, del presidente della Regione Roberto Maroni e del capogruppo del Pd al Pirellone Enrico Brambilla. A rendere ancora più animato il dibattito i tre segretari generali nazionali Marco Bentivogli (Fim Cisl), Maurizio Landini (Fiom Cgil) e Rocco Palombella (Uilm). E Carmelo Papa, amministratore delegato St Italia. A presiedere i lavori il sindaco di Agrate Brianza Ezio Colombo.

«L’iniziativa – spiegano i sindacati – ha lo scopo di aprire un dibattito sull’importanza degli investimenti tecnologici nella più grande realtà industriale della Lombardia, la St Microelettronics». A detta dei sindacati, infatti, le scelte industriali e della politica – si ricorda infatti che il pacchetto di maggioranza delle quote azionarie di Stm è detenuto tanto dallo stato italiano, quanto da quello francese – segneranno inevitabilmente non solo il destino della multinazionale e dei suoi dipendenti, ma anche quello dell’intero territorio.