Poesie ai tempi del coronovirus: cinque autori per il Cittadino

Cinque poeti hanno accettato di scrivere componimenti per i lettori del Cittadino nei giorni del coronavirus: ecco i versi di Dome Bulfaro, Paolo Agrati, D’ario Woollover, Stefano K Di Modugno, Alessandro Sebastiano Porto.
Un aforisma kintsugi di Dome Bulfaro
Un aforisma kintsugi di Dome Bulfaro

Che cosa sono gli artisti se non le antenne di un’epoca? È per questo che il Cittadino in questi giorni difficili ha chiesto ad alcuni poeti del territorio se avessero e se avessero voglia di scrivere dei testi per i lettori. Hanno risposto all’appello alcuni dei migliori autori di queste stagioni: il giovane patriarca Dome Bulfaro, uno dei pionieri italiani di poetry slam, il pluripremiato Paolo Agrati, peraltro collaboratore del Cittadino, Stefano K Di Modugno e D’ario Woollover (Diapostrofo), tra l’altro protagonisti dell’X Factor letterario organizzato da Hemingway&co a Monza, Alessandro Sebastiano Porto, che l’ultima edizione l’ha vinta.

Dome Bulfaro ha fatto qualcosa di più: oltre alle poesie ha regalato al giornale anche i suoi aforismi “kintsugi” – quelli nelle immagini – ideati dal monzese riprendendo in scrittura gli stessi principi dell’arte ceramica giapponese del kintsugi. L’arte del kintsugi insegna a evidenziare le fratture, impreziosire e aggiungere valore all’oggetto rotto: la parola è composta da oro (kin) e la ricongiunzione (tsugi) dei pezzi. “Gli aforismi kintsugi aiutano a riparare da fuori ciò che si è rotto dentro – spiega Bulfaro – . Le cicatrici interiori che si creano nella ricongiunzione dei pezzi frantumati, creano nuove venature d’oro, diventano depositarie di saggezza”.

Nel nome dell’autore, un link alle loro pagine per scoprire il loro lavoro.


DOME BULFARO





Poesie per neutralizzare il Coronavirus

Ciò che non riesce il virus
può riuscire la paura.
Ti sei mai accorto
che siamo da sempre
distanti un virus?

*

— Ti amo, standoti lontano — mi dici.
E poi sento che mi baci, dietro
un cancello che non c’è.

Poesie ai tempi del coronovirus: cinque autori per il Cittadino
Un aforisma kintsugi di Dome Bulfaro

*

Per togliere la “corona” al “virus”
devo togliermi la paura di vivere
devo dare fuoco a questo nido
di vecchi vestiti con troppi rametti
e dormire nudo nella cloaca della mia cenere.

*

avevamo dimenticato che ci salutiamo
perché la tua salute è la mia salute
perché siamo tutti in cordata s’una parete
anche quando camminiamo in piano.

*

L’unico spiraglio che fora il vetro
quando si è in quarantena a più di un metro,
senza che i corpi possano toccarsi
darsi una mano e i fuochi baciarsi,
è spingere il cuore sotto la porta
capire che anche se la vita è morta
un’altra ci tocca in gola risorta.


PAOLO AGRATI





Ora

In questo momento un cane sta morendo
e di sicuro anche un uomo. Sta partendo
un treno c’è un vecchio che sputa per terra.
In questo istante c’è qualcuno che ruba
uccide scopa riceve una carezza.
Una stella esplode un vulcano ribolle
un cuoco si scotta un artista compone
un tizio nel cesso si taglia le vene.

In questo momento si forma un diamante
una frana un temporale, una pioggia
incessante allaga una vallata un paese
una colonia di formiche. Un virus
Una malattia un cancro, un incidente
una galassia s’espande, in questo istante
un’onda un tradimento un animale ferito
una crepa in un sasso un mercante
di fiori che muore.

È questo l’istante. E questo, e questo.


D’ARIO WOOLLOVER





(la poesia contiene un acrostico, arte antica che prevede di nascondere nella prima lettera di ogni verso una lettera che, letta in veticale, forma una parola: ecco il perché delle maiuscole)

Santificare le feste, ma non ora
Troppo intenti a preservar il metro
Oscurati dal fiato cattivo e tetro
Privati del pubblico, che non lavora.
Costretti al silenzio, se non migliora
O divisi alla parola, dal vetro
Resta al sicuro, torniamo indietro
O prepara un abbraccio che innamora
Non si mettano i piombi al sorriso
Affrontare la paura da adulti
Vincerla ogni giorno è da eroi
Inganna questa tempesta di rasoi
Rispondi con saggezza a ’sti tumulti :
Uniti, a un metro, ma viso a viso,
Siamo noi, vivi, adesso, qui ed ora.


STEFANO K DI MODUGNO

La fobia perversa
intima alla solitudine
protetta da porte sprangate
drogata di notizie.
Fuggi ora e va per boschi
o stazioni deserte
io ti aspetterò lì.


ALESSANDRO SEBASTIANO PORTO

Vivo un comodo esilio,
mentre si tace là fuori.
Si ferma la strada; rallenta
là dentro il reparto un respiro:
piange sommesso un padre, un uomo,
un bambino, un medico in guerra,
il tempo che attende sospeso
in un pallido sonno. Sospira.
È la pace, fredda, del mondo.