Serie C: al Seregno restano i playout, cruciale la partita con la Giana

L’ennesima sconfitta del 2022 ha precipitato il Seregno a sei punti dalla zona salvezza e lo costringerà di fatto a rincorrere un posto nei playout: cruciale in questo senso la sfida con la Giana Erminio. Intanto, si sono registrate alcune novità a livello di giustizia sportiva sul caso che in autunno ha portato il Seregno al centro di tutte le cronache.
Il gol del raddoppio di Pierozzi (foto Alessio Morgese e Luca Rossini-pagina Facebook Seregno calcio)
Il gol del raddoppio di Pierozzi (foto Alessio Morgese e Luca Rossini-pagina Facebook Seregno calcio)

L’ennesima sconfitta di questo 2022, tragico dal punto di vista sportivo, ha precipitato il Seregno a sei punti dalla zona salvezza ed ora lo costringerà di fatto a rincorrere un posto nei playout, nelle quattro gare che ancora mancano al termine del girone A del campionato di serie C.

Allo stadio Ferruccio, gli azzurri sono stati piegati 2-0 dalla Pro Patria, che si è imposta grazie alle reti di Sean Parker al 43’ del primo tempo e di Niccolò Pierozzi 2’ più tardi, in entrambi i casi con la difesa brianzola colpevolmente ed incredibilmente assente.

Nella ripresa, la squadra allenata da Alberto Mariani ha poi provato a rimettersi in carreggiata, ma le sue speranza si sono infrante quasi subito, quando il portiere ospite Elia Caprile ha respinto un tentativo sottomisura di Marco Rossi. Da lì in avanti, la porta varesina in pratica non ha più corso pericoli reali.

L’unica consolazione rimane così il concomitante kappaò a Trieste subito dal Legnago Salus, ancorato all’ultimo posto in classifica, a tre punti di distanza dai seregnesi, piazzamento che, se confermato a fine torneo, condannerebbe i veneti alla discesa immediata in serie D.

L’esiguità del margine impone comunque un cambio di rotta immediato ad Andrea Cocco e compagni, che sabato prossimo, alle 17.30, affronteranno in trasferta la Giana Erminio: vincendo, l’undici guidato da Matteo Contini li scavalcherebbe in classifica. L’impegno si presenta quindi delicatissimo.

Intanto, si sono registrate alcune novità a livello di giustizia sportiva, sul caso che in autunno ha portato il Seregno e l’allora direttore generale Ninni Corda al centro di tutte le cronache. Il dirigente sardo ha visto stralciata la sua posizione dalla procedura di deferimento al tribunale federale nazionale della Figc, decisa dalla procura federale, per un difetto di notifica all’indirizzo di Nuoro, che aveva indicato al momento del suo tesseramento per la società azzurra. La procura è stata comunque rimessa nei termini per una nuova notifica.

In questo caso, Corda deve rispondere delle condotte considerate antisportive e minatorie nei confronti dello spogliatoio, in concorso con i calciatori Cristian Anelli e Federico Gentile, e delle frasi con una connotazione di discriminazione e minaccia, pronunciate all’indirizzo del vicepresidente Romeo Sotiri al centro sportivo di Molinello di Cesano Maderno il 12 novembre.

Lo stesso Corda è stato quindi nuovamente deferito, al pari dell’allenatore Alberto Mariani, in quanto la procura federale ha ritenuto che, nei suoi mesi di permanenza a Seregno, abbia svolto le mansioni di tecnico, pur non avendone titolo. A Mariani è stato contestato l’avvallo di questa situazione, mentre la società e l’allora presidente Davide Erba hanno sanato in via stragiudiziale la loro posizione, per non aver vigilato ed impedito il tutto.