Il presidente del Seregno Calcio difende Brozovic (Inter): «Ero con lui, ecco com’è andata»

Davide Erba parla dell’episodio accaduto al centrocampista dell’Inter al quale è stata ritirata la patente di guida a Milano dopo il mancato rispetto di un rosso semaforico. Sottoposto all’alcol-test, il croato era poi risultato con 0,54 grammi di alcol per litro nel sangue, leggermente al di sopra della soglia di legge.
Davide Erba, il presidente del Seregno Calcio
Davide Erba, il presidente del Seregno Calcio

«Prima di essere un grandissimo campione, Marcelo è un bravissimo ragazzo e sa lui per primo di aver commesso un errore. Io sono consapevole che l’alcolismo sia un problema che ha un rilievo sociale, ma l’episodio era diverso da come lo stavano descrivendo tutti ed ho semplicemente cercato di ricondurre le cronache nei giusti binari, smarcandole dall’enfasi e dalle iperboli inesatte che tutti leggevamo».

Davide Erba, presidente del Seregno, inquadra così il post sulla pagina di Facebook della società azzurra, con cui domenica scorsa ha preso le difese di Marcelo Brozovic, centrocampista dell’Inter e suo amico, dopo che era diventato di dominio pubblico il ritiro della sua patente di guida, seguito ad un controllo dei carabinieri in piazza Cantore a Milano nella notte tra venerdì 10 e sabato 11, dopo il mancato rispetto di un rosso semaforico.

Sottoposto all’alcol-test, il croato era poi risultato con 0,54 grammi di alcol per litro nel sangue, leggermente al di sopra della soglia di legge, fissata a 0,50 grammi. «Alcuni articoli lo dipingevano come ubriaco fradicio – continua Erba – e questo mi ha molto infastidito e mi ha spinto ad intervenire. Quella serata l’ho trascorsa con Marcelo e posso testimoniare che, quando è salito in macchina, era perfettamente cosciente delle sue azioni. Come tanti di noi fanno quando escono a mangiare una pizza in compagnia, aveva bevuto appena una birra e, se il controllo fosse avvenuto una ventina di minuti più tardi, non sarebbe stato rilevato alcunché di irregolare. Questo non toglie che abbia sbagliato, lo ribadisco, ma la campagna orchestrata in quelle ore è stata negativa e, da editore quale sono, mi sono sentito di sottolinearlo. La stampa ha un potere enorme, perché la parola può uccidere più della spada, e chi fa il giornalista ha una responsabilità altrettanto enorme da questo punto di vista, che va amministrata con intelligenza. Lo affermo anche se so che un personaggio pubblico è un bersaglio più ambito di altri e, pertanto, deve muoversi con la stessa prudenza che è richiesta agli operatori dell’informazione».

La chiosa delinea il rapporto di amicizia che lega a Brozovic il presidente del Seregno: «Il suo spessore umano e tecnico lo si evince dalla prestazione di lunedì scorso contro il Torino, quando a poche ore dalla gogna mediatica, dal ritiro della patente che lo ha appiedato per un periodo tra i tre ed i sei mesi e dalla multa della società, è stato il giocatore dell’Inter che ha corso di più in campo, giocando con quell’impegno che è una caratteristica della sua carriera e che gli ha permesso di conquistarsi poco a poco un posto in un mondo come quello del calcio. Lui è anche un grande tifoso del Seregno: la domenica si informa sempre sull’andamento delle nostre partite e vuole i video dei nostri gol. Insomma, è uno di noi…».