Il ct azzurro Cassani promuove il grande ciclismo all’autodromo di Monza

L’autodromo di Monza si interroga sul grande ciclismo dopo il Giro 100, in attesa del tracciato 2018 e dopo le belle parole spese nei giorni del Gp d’Italia. Nell’intervista al Cittadino, il ct della nazionale Davide Cassani promuove le due ruote in pista.
Monza Autodromo Giro d Italia 2017
Monza Autodromo Giro d Italia 2017 Fabrizio Radaelli

I tasselli vanno pian piano al loro posto, ma manca ancora una cornice per tenere insieme il quadro e non far sgretolare il sogno. L’autodromo di Monza pedala incontro al grande ciclismo con vento a favore, quando i protagonisti di circuito e mondo a pedali rispondono a una domanda: quando Monza potrà riavere Giro d’Italia o Giro di Lombardia?
«Sinceramente, tra le due prospettive scelgo la prima», spiega il commissario tecnico della Nazionale, Davide Cassani.


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«Sul circuito di Monza ci vedo di più una cronometro, come quella dell’ultima corsa rosa. E non solo perché il traguardo di Como, con il Lombardia, è talmente affascinante da rappresentare qualcosa da salvaguardare. Il tracciato brianzolo è fondamentalmente piatto, però è stato bello vedere tanta gente, durante il Giro del centenario. Credo che far sposare gli autodromi con il ciclismo sia una bella cosa e che in passato ha sempre dato grandi risultati. Penso a Mario Cipollini», a Zolder nel 2002, «o a Imola ‘68», con la vittoria di Vittorio Adorni. «Ma anche a tutte le altre volte che il ciclismo è transitato in circuito. Il ciclismo in autodromo è, innanzitutto, un’occasione per portare i bambini a pedalare in un luogo idoneo e ideale».


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Cassani tiene vivo, così, l’intreccio tra tubolari e cordoli. Indicando un orizzonte comune da inseguire. Già dopo la crono finale dal circuito a Milano, durante l’edizione del Giro 100, era stato Ivan Capelli ad auspicare «un connubio a lunga durata tra l’autodromo e il ciclismo». Il presidente dell’Automobile club Milano si sarebbe dovuto incontrare nei giorni del Gp di Formula 1 con Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, proprio per dare seguito con i fatti alla volontà condivisa.
«Abbiamo un progetto ampio, la tappa finale dello scorso Giro è stato un punto di partenza. Pensiamo anche al Giro di Lombardia…», aveva spiegato l’ex pilota Ferrari. E parole al miele erano arrivate proprio da Vegni poco dopo la vittoria di Vincenzo Nibali al Lombardia, sul lungolago di Como, poche settimane più tardi.

«Lo spettacolo di Monza, con l’ultima tappa del Giro, è stato straordinario. Io e Ivan non siamo ancora riusciti a incontrarci, ma conosco la volontà sua e del suo team di far vivere Monza anche con eventi non motoristici. Giro d’Italia o Giro di Lombardia? Beh, diciamo che il Giro ci è appena stato…».