Violenza di genere, Lions Seregno Brianza raccontano “La forza di uno sguardo”

Lions Seregno Brianza hanno presentato un libro e un filmato che concludono un percorso iniziato a settembre sulla violenza di genere. Alla base “La forza di uno sguardo”.
Gli intervenuti alla presentazione del libro" La forza di uno sguardo" realizzato da Lions club Seregno Brianza (Foto Volonterio)
Gli intervenuti alla presentazione del libro” La forza di uno sguardo” realizzato da Lions club Seregno Brianza (Foto Volonterio) Paolo Volonterio

“La forza di uno sguardo – la violenza di genere in un’ottica integrata di società e salute” è il titolo del percorso iniziato lo scorso settembre, coordinato dalla dottoressa Mariapia Ferrario, che ha costituito l’impegno del Lions club Seregno Brianza, con presidente Giovanni Benedetti, sfociato in un libro di 20 pagine, che è stato presentato, giovedì 20 maggio, alle 20.30, al cinema Roma. Per l’occasione erano presenti il sindaco di Seregno Alberto Rossi, gli assessori Federica Perelli (istruzione), Laura Capelli (politiche sociali), Alessia Borroni (lavori pubblici di Seveso), Luca Santambrogio, presidente provincia Monza e Brianza, monsignor Bruno Molinari, il governatore del distretto Lions108Ib1, Gino Balestra e il primo vice governatore Francesca Fiorella Trovato, e altre autorità lionistiche, i responsabili e coordinatori o referenti dei servizi di rete dei centri antiviolenza e operatori sociali.

Violenza di genere, Lions Seregno Brianza raccontano “La forza di uno sguardo”
La copertina del libretto “La forza di uno sguardo” (foto Volonterio)

Nel saluto di benvenuto ai numerosi presenti il presidente Benedetti, oltre a ringraziare gli autori del lavoro, Mariapia Ferrario e Maria Silva, quest’ultima ha realizzato e spiegato passo passo le belle e significative illustrazioni, ha ricordato che il libretto sarà presentato all’imminente congresso nazionale dei Lions. Si è augurato, altresì, che il tema della violenza di genere possa diventare un service nazionale comune a tutti i Lions club. Sono seguiti gli interventi delle autorità municipali. Successivamente è stato presentato un filmato sull’argomento, la cui interprete l’attrice Naya Dedemailan, era presente in sala.

Mariapia Ferrario ha approfondito l’argomento spiegando che: ”uno sguardo è capace di cogliere il disagio e le difficoltà di donne che patiscono situazioni di violenza nelle relazioni intime. Uno sguardo accogliente e non giudicante che intercetta il bisogno e crea fiducia. Il periodo di isolamento a cui ha costretto la pandemia da coronavirus ha insegnato quanto lo sguardo possa dare sostegno e aiuto”.

“La violenza di genere – ha proseguito – soprattutto a danno di donne e dei minori è un tema di cronaca attuale in queste ultime settimane, accentuato nella sua declinazione domestica in questo periodo di confinamento. Nonostante gli interventi operativi, il dibattito costante, le opere di sensibilizzazione e l’educazione delle giovani generazioni, molti sforzi sono ancora necessari per constrastare il fenomeno”.

Quindi ha sottolineato come la violenza domestica sia un fenomeno trasversale che può interessare ognuno di noi che richiede consapevolezza e di cui spesso si percepiscono solo i tragici eventi ignorando le situazioni che rimangono sommerse sino ai gravi epiloghi.

Il libretto è stato suddiviso in quattro parti: conoscere e costruire cultura; la violenza e le sue maschere: psicologica, fisica, economica, sessuale, lo stalking, femminicidio, da pratiche tradizionali, falsa riappacificazione; un rapporto violento perché sopportarlo e mantenerlo? , e uscire dalla violenza: con la rete si può!, e cioè i centro antiviolenza, le case rifugio, i servizi sociali, le forze dell’ordine, i presidi sanitari e le organizzazioni di volontariato.

La dottoressa Mariapia Ferrario, già responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Carate Brianza, ha concluso dicendo che: “nella relazione affettiva è impostante poter comunicare liberamente e autenticamente con atteggiamento di responsabilità. Un amore insano, anziché dare senso di libertà, viceversa imprigiona”.

Ha elencato i segnali preoccupanti che costituiscono alcuni tra “i campanelli di allarme” di una relazione insana con il partner: l’intensità della relazione si fa soffocante; la relazione produce isolamento; i comportamenti diventano possessivi; gli atteggiamenti denigratori si sostituiscono ai gesti d’amore e i litigi si alternano con sempre maggior frequenza alle richieste di perdono.