Vaccinazioni Covid, il sindaco di Arcore: «Cornate non basta per tutto il Vimercatese»

Il sindaco di Arcore contesta il piano di vaccinazioni di massa contro il Covid nel Vimercatese: «Le nove linee di Cornate non bastano al territorio, abbiamo messo a disposizione la Peg ma non abbiamo avuto risposte».
Arcore Rosalba Colombo
Arcore Rosalba Colombo Michele Boni

«Non ci sono date, non c’è una pianificazione, non ci sono nemmeno le sedi adeguate: sulla campagna di vaccinazionone massiva che tutti aspettiamo, Regione Lombardia ha fatto cortocircuito con i territori». Così si è espressa in settimana Rosalba Colombo, sindaco di Arcore, dicendosi stufa non avere risposte da dare alle tante domande dei cittadini.

Il riferimento è appunto ai vaccini anti-Covid che in Brianza hanno interessato alla data del 16 marzo, 20.124 over 80, pari solo al 27,7% degli aderenti. Ma lo sguardo in particolare è puntato alla campagna massiva che dovrebbe svolgersi dalla primavera per centrare gli obiettivi di copertura vaccinale della Regione ma pure del Governo.

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Sullo scarso coinvolgimento dei sindaci Colombo è molto critica. «Ci sono due ambiti di confronto creati ad hoc -ha detto- il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci e più in piccolo la Cabina di regia a carattere provinciale che comunque coinvolte anche Ats e Asst. Eppure della campagna sappiamo poco o nulla». Parte del disappunto del sindaco è legato al tema delle sedi per la futura campagna vaccinale di massa, «nel Vimercatese, con la nostra densità demografica, solo un centro a Cornate d’Adda con sole 9 postazioni. È chiaro che non è sufficiente. Eppure io avevo scritto personalmente ad Ats comunicando la disponibilità che la nostra Peg Perego aveva dato per un grande spazio con 400 posti. Una comunicazione che è rimasta lettera morta». Il risultato, spiega il sindaco, è che quello spazio verrà plausibilmente assegnato da Peg all’Associazione Industriali di Lecco per il progetto delle vaccinazioni in azienda.

Nella comunicazione recapitata ai sindaci il 16 marzo dal Direttore generale di Ats Brianza Silvano Casazza si spiega che, per le vaccinazioni degli over 80, oltre ad hub e ospedali, “sono nate alcune ulteriori iniziative che hanno consentito di avviare punti vaccinale di minore entità sparsi sul territorio. Queste iniziative hanno carattere sperimentale e nascono dalla proposta di gruppi di Medici di Medicina Generale (a volte con la collaborazione del Comune)”. Molto critica la Colombo sui requisiti che tali sedi devono avere.

È infatti richiesto: “La gestione deve essere totalmente in carico ai MMG/Comune, senza oneri economici o organizzativi per le ASST, e senza precludere l’efficienza organizzativa della rete principale. Devono essere disponibili vaccini da dedicare (anche in questo caso senza che ciò possa avere un impatto sull’attività degli ospedali e degli hub”. Un carico di costi e procedure che il primo cittadino ritiene inaccettabile.