Usmate, Carnate e Ronco, migliorano le condizioni dei tre sacerdoti colpiti dal Covid

Stanno meglio don Adelio Molteni, don Luigi Parolini e don Rodolfo Pozzi i tre preti della Comunità pastorale Madonna del Carmine, Per don Rodolfo era stato necessario il ricovero all’ospedale di Vimercate a causa delle sue patologie pregresse.
Don Adelio Molteni
Don Adelio Molteni

Migliorano le condizioni di don Adelio Molteni, don Luigi Parolini e don Rodolfo Pozzi. I tre preti della Comunità pastorale Madonna del Carmine (che comprende le parrocchie di Usmate Velate, Carnate e Ronco Briantino) nel mese di febbraio erano risultati positivi al Covid-19.

Come riportato dal sito della comunità pastorale per don Rodolfo era stato necessario il ricovero all’ospedale di Vimercate a causa delle sue patologie pregresse. Don Adelio si trova in isolamento presso la Casa Parrocchiale di Carnate mentre Don Luigi è in isolamento presso la sua abitazione.

Don Adelio, nelle pagine dell’informatore comunale ha rilasciato il seguente comunicato: “Carissimi come sapete alcuni sacerdoti della nostra comunità, tra cui anch’io, siamo in quarantena. Voglio rivolgere un pensiero a chi sta vivendo con fatica questo momento e non sono pochi. Continuiamo a pregare e rimanere uniti, a non perderci d’animo. Il Signore ci sta mettendo alla prova , unendoci a Lui porteremo frutti buoni. In questo momento ringrazio tutti voi parrocchiani che come cristiani continuate ad essere fedeli. Un pensiero alle famiglie , ai malati nelle case e negli ospedali. Ringrazio anche il nostro Decano don Angelo che con don Simone e don Lorenzo tengono la bandiera. Un pensiero anche per don Giovanni che a casa della sorella continua la sua convalescenza”.

Un aggiornamento sulla salute dei tre sacerdoti è stato dato anche da don Simone Ardenti durante la messa quaresimale del 5 marzo:  «Don Adelio e don Luigi stanno molto meglio e sono sulla via della guarigione completa – il suo messaggio al termine della cerimonia -. Anche la situazione di don Rodolfo è in miglioramento. Non ha più il casco e nemmeno la maschera per l’ossigeno, se non per poco tempo. Lui stesso mi ha detto che sta meglio ma che bisogna avere pazienza e riposo».