Trasporti, Provincia al lavoro sui costi degli autobus prima di passare il testimone all’Agenzia regionale

Dopo aver assicurato gli autobus fino alla fine dell’anno scolastico, la Provincia di Monza e Brianza e Città metropolitana sono al lavoro per studiare il modo per ridurre ancora i costi del servizio prima di passare il testimone all’Agenzia del Trasporto pubblico dall’1 luglio.
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Monza Autobus Fabrizio Radaelli

Dopo aver assicurato gli autobus fino alla fine dell’anno scolastico, la Provincia di Monza e Brianza e Città metropolitana sono al lavoro per studiare un “programma di efficientamento omogeneo” per ridurre ulteriormente i costi del servizio – “non più sostenibili”, sottolinea l’Ente, ricordando che il gap ammonta a -1,8 milioni di euro per la sola Provincia MB e -2,8 per la Città Metropolitana – e in attesa che dall’1 luglio la gestione passi all’Agenzia del Trasporto pubblico, istituita da Regione Lombardia. L’Agenzia prenderà in carico le province di Monza e Brianza, Milano, Lodi e Pavia con l’obiettivo di allineare la scadenza di tutti i contratti in vigore al 31 dicembre 2018, periodo necessario per il nuovo affidamento mediante procedura a evidenza pubblica.


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Un nuovo step è stato affrontato giovedì 8 giugno dall’Assemblea dei sindaci brianzoli alla presenza del presidente dell’Agenzia, Umberto Regalia. Due le ipotesi di lavoro sul tavolo: un programma di razionalizzazione di alcune corse, “prevalentemente nella fascia morbida pomeridiana nei giorni feriali, che prevede una riduzione di circa 230.000 bus km/anno, ovvero il 2,9% delle percorrenze totali programmate 2017, pari a circa 8 milioni bus km”, scrive la Provincia; oppure, un’ipotesi valida solo se adottata anche da Città Metropolitana, “la soppressione del servizio festivo durante i mesi di luglio e agosto, con una riduzione di 170.336 bus km/anno, con un possibile ripristino di alcune corse a settembre con la ripartenza dell’anno scolastico”.

In base alle simulazioni svolte sulla prima ipotesi gli interventi di razionalizzazione basati sulla rimodulazione degli orari produrrebbero un’incidenza limitata sull’utenza: in particolare circa 300 passeggeri al giorno dovrebbero cambiare la loro “abitudine di viaggio”. E sarebbero scongiurate in ogni modo ipotesi di soppressione di intere linee e le modifiche interesserebbero l’utenza di circa 20 Comuni.

«In questa delicata fase di passaggio serve un surplus di responsabilità istituzionale – ha spiegato il Presidente Gigi Ponti – per trovare la soluzione meno impattante sugli utenti e risolvere una volta per tutte questa situazione così mortificante. Insieme a Milano stabiliremo esattamente quanto ridurre ulteriormente i costi, considerando in via prioritaria che gli autobus sono un servizio pubblico».