Topicida dei Giardini della Villa, il Consorzio: «Utilizzato protocollo standard»

«Sono state posizionate 45 trappole dislocate lungo le sponde del laghetto dei giardini reali e nelle aree di immediata vicinanza dello stesso. All’interno delle stesse sono posizionate delle esche costituite da blocchetti paraffinati fissati all’interno degli erogatori di sicurezza. Pertanto tali esche non possono disperdersi nell’ambiente»
I Giardini della Villa Reale
I Giardini della Villa Reale

Di fronte allo «sconcerto e preoccupazione» manifestati dall’Enpa di Monza, con tanto di documentazione fotografica, «per la campagna di derattizzazione messa in atto nei giardini della Villa reale, all’interno del Parco di Monza, con il posizionamento di numerose cassette contenenti esche avvelenate con topicida», arriva la replica della Reggia di Monza.

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«In merito ai dubbi esposti circa l’intervento di derattizzazione a cura del Consorzio avvenuto nella zona del laghetto dei Giardini Reali – si legge in un comunicato – Si riferisce che immediatamente allertati da alcuni cittadini circa la presenza di numerosi topi, e a seguito di un sopralluogo effettuato dall’ufficio tecnico, il Consorzio ha immediatamente contattato la società Fema di Assago, già società fornitrice del servizio di derattizzazione del Comune di Monza, al fine di intervenire prontamente con l’intento di tutelare innanzitutto la salute dei fruitori del Parco. Infatti i ratti sono vettori di numerose e gravi malattie tra cui la leptospirosi e diffondono nell’ambiente parassiti altrettanto pericolosi».

«La ditta Fema – precisa la Reggia – ha utilizzato un protocollo di intervento standard, nello specifico sono state posizionate 45 trappole dislocate lungo le sponde del laghetto dei giardini reali e nelle aree di immediata vicinanza dello stesso. All’interno delle stesse sono posizionate delle esche costituite da blocchetti paraffinati fissati all’interno degli erogatori di sicurezza. Pertanto tali esche non possono disperdersi nell’ambiente e contengono sostanze amaricanti non percepite dai ratti e sgradevoli agli altri animali e all’uomo. Le dimensioni dei fori delle trappole sono appositamente dimensionate in modo da impedire l’ingresso all’interno di animali diversi dai topi. Gli erogatori sono chiaramente segnalati con tutte le segnalazioni di sicurezza necessarie».

«Ulteriormente – conclude – il Consorzio ha posizionato delle indicazioni che prevedono il divieto di dare cibo agli animali, il cui mancato rispetto ha contribuito a creare il problema. Ancora, giova ricordare che il prodotto utilizzato è autorizzato dal Ministero della Salute (aut. n. it/201400190/aut – n. it/2012/00021/aut – n. it/2013/00081/aut) e la formulazione usata è la più sicura in assoluto. Personale del Consorzio sta provvedendo a tagliare l’erba lungo i bordi del laghetto onde facilitare il ritrovamento di eventuali carcasse di ratti al fine di evitare ogni ulteriore inconveniente.»