Besana, niente statua sulla rotonda La giunta ha sconfessato il sindaco

Niente più statua al centro della rotonda tra via Dante Alighieri e via Roma. Lo ha deciso l’esecutivo di centrodestra quando, assente il sindaco Vittorio Gatti, è stata annullata la delibera che accettava la donazione dell’artista Paolo Polli.
Il bozzetto della statua prevista alla rotonda tra le vie Alighieri e Roma.
Il bozzetto della statua prevista alla rotonda tra le vie Alighieri e Roma.

Niente più statua al centro della rotonda tra via Dante Alighieri e via Roma. Lo ha deciso l’esecutivo di centrodestra mercoledì sera quando, assente il sindaco Vittorio Gatti, è stata annullata la delibera che accettava la donazione dell’artista Paolo Polli. E così i besanesi non vedranno mai (dal vivo) la statua che in queste settimane già tanto ha fatto parlare di sé.

Spiega l’assessore Ermo Gallenda: «Ai temi della prima delibera non avevamo la documentazione sull’opera. Il sindaco Gatti, il solo ad averla vista, di fatto ci aveva convinto ad accettarla senza sapere di cosa si trattasse». Era un’installazione alta più di tre metri in acciaio lucidato a specchio, che avrebbe comportato una spesa di 14mila (a carico del Comune) per l’adeguato basamento. Troppo alta e troppo onerosa, per accettare il dono. «Allora – ricorda Gallenda ripercorrendo la vicenda – abbiamo chiesto all’artista di scegliere un’altra statua, di dimensioni meno impegnative. Ce n’è stata proposta una di due metri, che richiedeva un basamento da 4.500 euro».

E aggiunge: «Settimana scorsa, durante la riunione di giunta, abbiamo concordato con Polli che la statua sarebbe stata posizionata in un punto più opportuno, il cortile di Villa Filippini, per tutta la durata della sua mostra, e che al termine della rassegna avremmo definito cosa fare, fermo restando che l’opera non sarebbe finita nell’aiuola in piazza. Il giorno dopo, Polli ha parlato con Gatti, che era assente alla riunione di giunta, e ha ritrattato: o nella rotonda o non se ne fa niente. Abbiamo agito di conseguenza: non si può donare qualcosa all’amministrazione comunale e obbligarla a posizionarla dove si vuole».

La statua che non c’è (e che mai ci sarà) aveva scatenato una ridda di commenti, in città. Molti al vetrioli. C’era chi la criticava dal punto di vista artistico, e chi contesta la sua collocazione nel cuore della città. «Come ultimo regalo, il sindaco Gatti ci lascia una scultura che, a giudicare dal rendering, è a dir poco di cattivo gusto. In altri termini, fa schifo», commentava il leghista Alessandro Corbetta.