Tagli del governo ai trasporti pubblici, per i treni rischio rincari fino al 10%

La legge di Stabilità rischia di tagliare 12 milioni ai trasporti pubblici della Lombardia, l’assessore regionale Sorte lancia l’allarme: rischio rincari per i treni fino al 10%. Scanagatti (Anci Lombardia): le province al trasporto pubblico locale non riescono a chiudere contratti per il 2016.
Pendolari a Monza
Pendolari a Monza Fabrizio Radaelli

“Governo, la smetta con i tagli ai trasporti!”: perché la conseguenza, dice la Regione, sono altri aumenti ai biglietti. Non le manda a dire l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, commentando la lettera di allarme di Province, Comuni e associazioni. «Condividiamo l’allarme sui tagli sul settore del trasporto pubblico locale che è in una situazione di grande criticità con i nuovi tagli previsti dal Governo alle risorse – 74 milioni a livello nazionale, che diventano 11,8 per la Lombardia; questi tagli si sommano a quelli subiti dalle province per i servizi extraurbani su gomma, mettendo così a rischio servizi essenziali per la nostra regione».

Traduzione: i rincari potrebbero raggiungere il 10%, dice Sorte, se il taglio fosse confermato. «Il bilancio della Lombardia – ha continuato Sorte – è stato letteralmente terremotato dal governo che, con i tagli lineari, penalizza maggiormente le regioni più efficienti».

E ancora: «Oltretutto, nel settore dei trasporti se le risorse statali fossero ripartite in base alla popolazione, l’offerta o il prodotto interno lordo (Pil), la Lombardia dovrebbe ricevere almeno 100 milioni in più ed è quindi doppiamente penalizzata perché, oltre a subire tagli basati sul pil, riceve meno risorse per garantire la mobilità e quindi lo sviluppo economico. Se il governo proseguirà a tagliare, i rischi per la tenuta del sistema e la qualità del servizio diventeranno certezze».

«I pendolari si aspettavano la liberalizzazione dei trasporti pubblici, come avvenuta nel resto d’Europa, la rimozione dei dirigenti del settore trasporti della Regione per i continui disservizi, la presa d’atto che, a quattro anni di distanza, la legge sulla riforma dei trasporti era fallita, perché ancora inapplicata – ha risposto Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, dpo le dichiarazioni di Sorte – . Invece si annuncia il solito e comodo maxi aumento delle tariffe del 10%».

«Fino ad oggi i richiami al senso di responsabilità del governo non sono serviti – ha invece aggiunto Sorte paventando il rischio rincari per i tagli previsti dalla legge di Stabilità – . L’auspicio è che finalmente l’esecutivo apra gli occhi e trovi le risorse necessarie a colmare il vuoto che ha fatto». Sul tema è intervenuto anche il presidente di Anci Lombardia, il sindaco di Monza Roberto Scanagatti, nel convegno “Risorse Comuni”: le nuove province, ha detto, versano in una «situazione drammatica dal punto di vista finanziario, per cui i bilanci delle province si sono chiusi solo grazie a operazioni di maquillage, mentre rimangono le strade provinciali piene di buchi e in merito al trasporto pubblico locale non riusciamo a chiudere contratti per il 2016». Per Scanagatti «nel riflettere sulle riforme dobbiamo pensare non solo al futuro ma anche al domani»