Stato di agitazione per 140 precari negli ospedali di Vimercate, Seregno, Carate e Giussano

Sono in stato d’agitazione e si rivolgeranno alla prefettura i 140 precari dell’Asst di Vimercate, tutti quei lavoratori delle agenzie interinali in servizio nelle varie strutture sanitarie di Vimercate, Seregno, Carate e Giussano, perché non avranno ancora un contratto a tempo indeterminato.
L’ingresso del nuovo ospedale di Vimercate
L’ingresso del nuovo ospedale di Vimercate

Sono in stato d’agitazione e si rivolgeranno alla prefettura i 140 precari dell’Asst di Vimercate, tutti quei lavoratori delle agenzie interinali in servizio nelle varie strutture sanitarie di Vimercate, Seregno, Carate e Giussano. Le sigle sindacali NIdiL-Cgil di Monza e Brianza e FeLSA-Cisl di Monza Brianza Lecco hanno dato comunicazione dell’avvio dell’agitazione perché i 140 lavoratori cosiddetti “somministrati”, circa 120 operatori socio sanitari e meno di una ventina di infermieri, non avranno ancora un contratto a tempo indeterminato nonostante dal prossimo 1 maggio l’Asst cambierà agenzia da cui richiedere le loro prestazioni.

Finora i 140 lavoratori arrivavano da Manpower e Tempor mentre, in funzione di una nuova gara del consorzio in cui rientra anche l’Asst di Vimercate, dall’1 maggio i “somministrati” saranno forniti da Gi Group che, per una clausola sociale prevista dai contratti, dovrà confermare gli stessi 140 lavoratori ma non sarà obbligata ad assumerli a tempo indeterminato.

Per i sindacati invece questa era un’occasione per richiedere la stabilizzazione di figure professionali che «da anni e anni garantiscono servizi essenziali – spiegano in una nota congiunta Lino Ceccarelli di NIdiL-Cgil e Giovanni Agudio di FeLSA-Cisl -. Ma l’Asst non chiederà che siano assunti con contratto indeterminato e ciò significa che la nuova agenzia potrà decidere di volta in volta chi confermare e chi no, con il risultato che 140 lavoratori saranno più di prima appesi a un filo».

Nell’Asst di Vimercate lavorano circa 2.400 persone, tra cui i 140 “somministrati” ma, spiega il direttore amministrativo Roberto Pinardi, «non siamo noi i loro datori di lavoro ma le agenzie. Abbiamo avuto incontri con le vecchie agenzie e la nuova, verrà applicata la clausola sociale, ma sui contratti d’assunzione c’è l’autonomia imprenditoriale». Su un precedente caso del 2017 che ha riguardo l’ospedale Niguarda, una sentenza del Tar ha ribadito che sui contratti delle agenzie non ci può essere l’imposizione di vincoli richiesti dall’azienda committente. «Abbiamo manifestato alle agenzie il desiderio di stabilizzare i lavoratori, ma non possiamo imporlo» aggiunge il direttore generale Nunzio Del Sorbo