Bisognerà aspettare un anno per capire l’impatto reale del Covid a Monza e Brianza, perché è a partire dalla seconda ondata che il prezzo dell’epidemia è salito nella provincia. Ma per ora, in termini di speranza di vita, nel territorio la caratteristica di longevità dei suoi cittadini rimane: stando agli ultimi dati dell’Istat, alla nascita un brianzolo monzese potrà vivere in media 82,5 anni, il numero più alto di tutta la Lombardia dove peraltro la media è di 81,3.
Il prezzo salato in questi anni l’ha pagato Bergamo, dove nel 2020 la speranza di vita alla nascita è precipitata di 3,8 anni, passando da 83,4 a 79,6 tra il 2019 e l’anno successivo.
In Brianza invece sono stati persi nello stesso periodo 1,7 anni di vita, da 84,2 a 82,5: il calo minore se si escludono le province di Varese (-1,6) e Mantova (-1,6). In quei territori in ogni caso la speranza di vita è rispettivamente di 82,1 e 81,6 anni, quindi inferiore alla provincia briantea. I cali peggiori tra 2019 e 2020, dopo Bergamo, riguardano Cremona (-3,7 anni), Lodi (identico calo), Brescia (-2,5), Pavia (-2,4), quindi Lecco, Milano e Sondrio, con diminuzioni rispettivamente di -2,2, -2, -1,9, uguale quest’ultimo a quello di Como che precede la Brianza.
Le province più longeve dopo la Brianza sono ora Lecco (82,1 anni come Varese) e meglio ancora Milano con 82,2. La media della speranza di vita in Italia è di 82 anni.