«Servizi di pulizia, emergenza nelle strutture sanitarie brianzole»

Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione: il problema è l’emergenza relativa ai servizi di pulizia e sanificazione nelle strutture sanitarie della Brianza e del Lecchese. Vertenza per 230 addetti.
Corsia ospedale1 MONZA CORSIA OSPEDALE
Corsia ospedale1 MONZA CORSIA OSPEDALE FABRIZIO RADAELLI

Servizi di pulizia e sanificazione in emergenza per la sanità brianzola e lecchese. Un allarme lanciato dai sindacati che ha portato Filcams, Fisascat e Uiltucs a dichiarare lo stato di agitazione.

«È nota a tutta la cittadinanza – spiega Tina Coviello, Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco -, la situazione venutasi a creare negli ospedali e nei distretti coinvolti nel cambio gestione dei servizi di pulizia e sanificazione appaltati a Dussmann con una riduzione di orario e retribuzione fortemente penalizzante nei confronti delle lavoratrici addette al servizio». Si tratta di una vertenza che riguarda 230 persone, la quasi totalità delle quali donne, che hanno orari part time involontari e una paga che, nonostante la contrattualizzazione, prevede poco più di sei euro all’ora.

«Il tira-e-molla manifestato dalla Asst e dalla Dussman sulla definizione del capitolato – continua Coviello – deve trovare una sintesi che permetta il ripristino di quanto perso in termini di ore e retribuzione. È inaccettabile la pretesa nei confronti delle lavoratrici secondo cui in minor tempo si dovrebbe effettuare la stessa quantità di lavoro precedentemente svolta».

Una situazione che, secondo la Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco, merita il coinvolgimento delle amministrazioni locali, invitate a vigilare sulla situazionePer cambiare la situazione, la Fisascat Cisl chiede l’impegno delle amministrazioni locali, ma anche della cittadinanza. «Gli ospedali – conclude la sindacalista – sono un bene pubblico necessario alla collettività e come tale la Fisascat Cisl di Monza Brianza Lecco invita le amministrazioni locali a vigilare sull’evolversi della questione, ma anche della cittadinanza. Indi un incontro con la controparte, Fisascat, Filcams e Uiltucs hanno dichiarato lo stato di agitazione a tutela delle lavoratrici e lavoratori e del decoro degli ospedali».