Seregno, solo richieste di giochi nelle letterine a Babbo Natale: Unicef non premia i bambini

Befana amara alla casetta di Babbo Natale di piazza Caprera a Seregno allestita da Unicef e punto di riferimento per tutti i bambini che hanno consegnato o imbucato la loro letterina. «Solo un elenco di giochi»: e i premi non sono stati assegnati.
Seregno casetta Unicef
Seregno casetta Unicef Paolo Volonterio

Befana amara alla casetta di Babbo Natale di piazza Caprera a Seregno allestita da Unicef ai primi di dicembre e punto di riferimento per tutti i bambini che hanno consegnato o imbucato la loro letterina.

Lo scopo era di rendere festosa e piacevole la giornata offrendo ai bambini un altro momento di emozione, in più, il programma prevedeva la consegna di alcuni premi da assegnare alle migliori letterine scelte tra le oltre 90 ricevute. Ebbene, l’apposita commissione con a capo la presidente di Unicef Monza e Brianza, Anna Miccoli, ha deciso di non assegnare alcun riconoscimento in quanto tutte le letterine consegnate erano dei semplici, aridi elenchi di giocattoli da ricevere.

«Mi sono domandata – ha detto la presidente Miccoli – dove sono finiti i contenuti delle letterine dei bambini di una volta che la nascondevano sotto il piatto a Natale e all’interno delle quali si facevano una serie di promesse e “regali” anche per la nonna o il nonno o dove si scrivevano anche dei pensierini per la mamma e il papà? Dove sono finiti i buoni propositi per l’anno a venire? Per molti bambini, soprattutto i più piccini, è difficile che capiscano la situazione di altri bambini meno fortunati, colpiti da fame, dalle guerre o calamità naturali. Nelle letterine che abbiamo ricevuto parecchie erano scritte a mano con tanto di disegni carini ma sempre elenco di giocattoli da ricevere, altre addirittura portavano incollati i modelli dei giocattoli ritagliati dai depliant. Una cosa poco elegante e tanto meno decorosa. È mancata l’originalità, il buon gusto e la fantasia. E dire che la letterina dovrebbe essere il frutto di una riflessione pensata visto che ci si rivolge ad una persona sia pure lontana come Babbo Natale».

Poi Anna Miccoli ha intenso rivolgersi ai genitori così: «Mi permetto di dire ai giovani genitori, nei momenti di gioco con i vostri bambini trovate le modalità più idonee di valorizzare i concetti di solidarietà, altruismo e amore verso il prossimo, così potranno capire anche chi è in difficoltà ed è meno fortunato di loro».

I premi di Unicef verranno riproposti per l’anno prossimo con la speranza di trovare la letterina “giusta”. La casetta di babbo Natale di Unicef è stata promossa dalle volontarie Elena Belloni e dalla figlia Barbara che hanno curato la realizzazione, raccogliendo il testimone dai commercianti di via Garibaldi.