L’attività del nuovo progetto InConTatto in via Bottego, nel cuore del Crocione, sta per entrare nel vivo. Dopo le numerose e appassionate polemiche che ne hanno anticipato l’avvio e la recente presentazione al pubblico nella sede di Cartanima, sul lato opposto della strada, ci siamo. «I problemi per la firma della convenzione con le associazioni partner – ha spiegato nei giorni scorsi l’assessore alle Politiche sociali Laura Capelli – sono stati finalmente superati. Ora a breve si procederà ad una sistemazione degli spazi e qualche iniziativa potrà essere proposta credo già anche nel mese di agosto». E infatti partirà martedì 6 agosto”E-state in Contatto” con un calendario di quattro appuntamenti: martedì 6, dalle 9 alle 11, giochi di gruppo; martedì 13 anguriata dalle 15.30 alle 18; martedì 20 ancora giochi di gruppo dalle 15.30 alle 18; chiusura martedì 27 agosto, dalle 15.30 alle 18, con “Raccontami di T(h)E”.
«Le ore complessive di apertura dello sportello, a regime, saranno cinquanta e si baseranno su un’idea di approccio solidale all’interno del quartiere Sant’Ambrogio. Per l’amministrazione comunale non ci saranno oneri, se non la concessione dei locali. Avremo il progetto Prisma a favore di bambini ed adolescenti, il progetto Giovani connessi indirizzato a ragazzi tra gli 11 ed i 17 anni, a rischio di emarginazione sociale, ed il progetto Scambi di cura, che come ho già illustrato durante la serata di presentazione è il mio preferito. Si tratta di una proposta che mira a coinvolgere in particolare anziani e persone sole, per andare oltre gli steccati della solitudine».
Il quadro è poi stato completato con il suo elemento più discusso, che è lo sportello stranieri, al via presumibilmente soltanto in autunno: «C’è chi lo ha definito sportello immigrazione e chi ha detto che si tratta di un’introduzione alla realizzazione di una moschea. Niente di tutto questo, ovviamente. Il progetto prevede cinque ore di apertura a settimana sul totale di cinquanta e sarà rivolto alle badanti o alle famiglie che devono affrontare il percorso burocratico per regolarizzare la posizione di queste figure professionali, ormai indispensabili e molto presenti nella società. Sarà un supporto allo sportello multietnico che già lavora a Seveso, ma certamente non un ufficio decentrato della Questura per permessi di soggiorno o altro».
«Siamo di fronte a progetti innovativi, già premiati dal successo in una realtà come quella di Milano. Sono convinta – ha concluso l’assessore – che, anche qui a Seregno, possa verificarsi lo stesso».