Seregno, maggioranza nel caos: dimissioni a raffica della Lega, lascia l’assessore Milani

La coalizione di centrodestra che amministra Seregno, con Edoardo Mazza sindaco, sta vivendo la sua crisi più importante da quando, nel 2015, è entrata in carica. A fare da detonatore è stata la Lega Nord che ha aperto le danze lunedì 29 maggio, con le dimissioni di Davide Vismara da segretario di sezione, alla quali martedì sono seguite quelle di Barbara Milani da assessore alla Pianificazione territoriale ed all’edilizia privata.
La parte finale della lettera di dimissioni dell’assessore Milani
La parte finale della lettera di dimissioni dell’assessore Milani

La coalizione di centrodestra che amministra Seregno, con Edoardo Mazza sindaco, sta vivendo la sua crisi più importante da quando, nel 2015, è entrata in carica. A fare da detonatore è stata la Lega Nord, partito di maggioranza relativa al suo interno, che ha aperto le danze lunedì 29 maggio, con le dimissioni di Davide Vismara da segretario di sezione, alla quali martedì sono seguite quelle di Barbara Milani da assessore alla Pianificazione territoriale ed all’edilizia privata e giovedì quelle di Alberto Cantù ed Alberto Peruffo da consiglieri comunali.

I colpi di scena a ripetizione hanno fotografato i problemi nella sezione e nel gruppo consiliare, da tempo descritti spaccati in fazioni contrapposte, una con Vismara quale riferimento e l’altra invece con il vicesindaco Giacinto Mariani in veste di leader. Pur se gli interessati hanno fin qui scelto la linea del silenzio, è certo che tra gli argomenti dello scontro vi siano stati il futuro di Aeb e Gelsia, come dimostra la mancanza del numero legale in consiglio comunale in occasione delle più recenti calendarizzazioni delle discussioni nel merito, proprio a causa delle assenze nelle fila leghiste, e l’urbanistica.

La lettera

«È evidente -ha scritto Milani, nella sua lettera di dimissioni al sindaco Mazza- che favorire pedissequamente le istanze di nuovi insediamenti di grande distribuzione commerciale è atteggiamento contrario alle linee guida impartite dal movimento Lega Nord. Salvaguardare il verde, che sia di Plis, di cintura o di cuscinetto, dovrebbe essere per sé un valore inestimabile. La mancata cooperazione nel processo di revisione generale al Pgt ha di fatto congelato la possibilità di intervenire su alcuni aspetti nodali, che continuano ad offrire il fianco a letture distorte ed alterate, prima tra tutte la tematica della riconversione degli edifici produttivi dismessi, che in assenza di freni, potrebbe condurre ad un impoverimento irreversibile dell’intero tessuto produttivo cittadino».

Il distributore di benzina

Il silenzio in cui si è trincerata l’ormai ex assessore non ha permesso di verificare se, sul suo passo indietro, abbiano pesato le vicende dei presunti abusi che il portale Infonodo ha attribuito all’imprenditore Emilio Giussani, indicato come vicino al sindaco Mazza ed al vicesindaco Mariani. «Per quanto riguarda il distributore di gasolio nella sua ditta -ha commentato invece Mazza-, credo che Giussani ne avesse diritto, ma occorreva un inserimento nel Pgt che non c’è stato. Le immagini sembrano dimostrare l’irregolarità, ma mi chiedo perché siano state tirate fuori solo adesso e non vi siano stati esposti. Sulla cava degli inerti, i nostri provvedimenti hanno originato due procedimenti in tribunale, i cui giudizi cautelari hanno dato ragione a Giussani. Le deleghe ai legali a rappresentarci le ho firmate io, alla faccia della vicinanza…». Tornando al consiglio comunale, a Cantù e Peruffo dovrebbero subentrare Carolina Colombo e Valeria Kullmann, cognata del segretario nazionale Paolo Grimoldi, già nell’assise tra il 2013 ed il 2015. Il partito è stato invece commissariato: da Bergamo è arrivato Cristian Invernizzi.

Il sindaco Mazza è «stupito»

«Non me l’aspettavo. Si tratta di problemi interni ad un partito che compone la maggioranza, che stanno avendo riflessi sull’attività amministrativa». Il sindaco Edoardo Mazza ha commentato così le dimissioni di Davide Vismara da segretario locale della Lega Nord e di Barbara Milani da assessore: «Non ho mai avuto sentore che Milani non condividesse la linea della giunta, prova ne sia che tutte le delibere di questo biennio sono state votate all’unanimità. Da parte dell’amministrazione c’era inoltre la disponibilità ad una variante del piano di governo del territorio, alla quale avrebbe dovuto sovrintendere il suo assessorato. Questo dimostra come la fiducia fosse totale».

Ora si apre uno scenario di ardua interpretazione: «Essendo state le dimissioni impreviste, ho la necessità di prendermi un periodo di tempo per riflettere su come procedere. I settori della pianificazione territoriale e dell’edilizia privata per il momento faranno capo a me, ad interim. Ma è chiaro che, avendo già la responsabilità dei lavori pubblici che mi assorbe, questa non possa essere la soluzione definitiva». «Vedremo cosa fare – prosegue il primo cittadino – Potrei incaricare un politico, un tecnico oppure distribuire le deleghe tra gli assessori già presenti in giunta».

In questo caso, la pianificazione territoriale potrebbe toccare a Marco Formenti e l’edilizia privata a Maria Gabriella Cadorin. La necessità del rispetto dei criteri per la parità di genere dovrebbe però imporre una sostituzione.