Seregno, blitz della Finanza in un laboratorio tessile cinese: scoperti 5 clandestini e 14 lavoratori irregolari

Cinque clandestini e quattordici lavoratori irregolari sono stati sorpresi dalla Guardia di finanza di Seregno in un laboratorio per il confezionamento di abbigliamento di note griffe nazionali ed estere. Gestito da cinesi, aveva sede proprio a Seregno.
Un momento del blitz della  Finanza
Un momento del blitz della Finanza

Cinque clandestini e quattordici lavoratori irregolari sono stati sorpresi dalla Guardia di finanza di Seregno in un laboratorio per il confezionamento di abbigliamento di note griffe nazionali ed estere. La novità è maturata nell’ambito dell’apertura di una verifica fiscale, avviata nei confronti di una società con sede in città, gestita da imprenditori cinesi. Le Fiamme gialle hanno identificato in questo contesto tutti i dipendenti presenti nel laboratorio, impegnati a svolgere l’attività professionale. I successivi accertamenti hanno quindi evidenziato che cinque persone, tra uomini e due donne, tutte di nazionalità cinese, erano sprovviste del documento d’identità e del permesso di soggiorno sul territorio italiano: per questo motivo, gli interessati sono stati sottoposti a rilievi foto e dattiloscopici e sono poi stati deferiti alla Procura della Repubblica di Monza. Le contestazioni mosse nei loro confronti sono di ingresso e soggiorno illegale in Italia.

Seregno, blitz della Finanza in un laboratorio tessile cinese: scoperti 5 clandestini e 14 lavoratori irregolari
L’interno del laboratorio di sartoria


I cinque sono infine stati messi a disposizione dell’ufficio immigrazione della Questura di Monza e Brianza, per l’applicazione della normativa in materia di immigrazione clandestina. Parimenti, il legale rappresentante della società è stato denunciato, per sfruttamento della manodopera clandestina. È invece ancora oggetto del vaglio dei Finanzieri la posizione degli altri quattordici lavoratori, anche nell’ottica di un’applicazione della sospensione dell’attività imprenditoriale, nel caso in cui fosse riscontrato l’impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in una misura superiore al 20 per cento del totale di chi era sul luogo di lavoro. L’intervento rientra in un’azione di contrasto a più ampio raggio al sommerso da lavoro, programmata dal comando provinciale di Monza e finalizzata ad accertare e debellare le illegalità collegate allo sfruttamento della manodopera, che alterano il mercato, ponendo in essere forme di concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori onesti, e prevaricano i diritti dei dipendenti, cui non sono riconosciuti tutele e diritti di legge.