Seregno, addio alla ex clinica santa Maria: sarà abbattuta nel prossimo autunno

Approvato, in una delle ultime sedute prima della pausa estiva, lo studio di fattibilità tecnica ed economica per l’intervento di demolizione dell’edificio, acquistato dall’Inps all’inizio dell’anno solare
L'ex clinica Santa Maria
L’ex clinica Santa Maria Paolo Colzani

La giunta comunale ha approvato, in una delle ultime sedute prima della pausa estiva, lo studio di fattibilità tecnica ed economica per l’intervento di demolizione dell’edificio dell’ex clinica Santa Maria, acquistato dall’Inps all’inizio dell’anno solare.

La novità principale, che già era emersa alla fine di giugno, quando il consiglio comunale aveva approvato una variazione al bilancio previsionale, è che il costo complessivo dell’opera sarà di poco meno di 600mila euro, per la precisione 599mila 96 euro, cifra comprensiva di Iva e degli oneri di legge.

Il progetto è stato realizzato dallo studio 3 Emme Project di Seregno e si riferisce al solo immobile dell’ex nosocomio, non comprendendo invece la cappellina con ingresso dalla via Boccaccio, che l’amministrazione intende preservare. Uno dei motivi principali dell’incremento della spesa è costituito dalla presenza di amianto, che già era stata rilevata dall’ufficio tecnico comunale e che richiederà una bonifica.

«Le attività richieste -spiega la relazione dello studio di fattibilità- possono essere suddivise in diverse fasi di intervento distinte: la verifica della disattivazione e lo stacco delle linee tecnologiche esistenti; la bonifica dell’amianto; lo stip-out interno di materiali ed arredo, con termosifoni, parapetti, sanitari in acciaio, serramenti, ascensori, cabine ed armadi; la predisposizione di accorgimenti per l’esecuzione della demolizione ad opera d’arte, quali i ponteggi; la demolizione dell’edificio, con escavatore a braccio lungo, dotato di pinza meccanica; la demolizione dei pavimenti con escavatori di medie dimensioni, muniti di frantumatori idraulici e pinze; la frantumazione e la deferizzazione del materiale interno in pezzatura, con escavatore munito di frantumatore idraulico a schiacciamento; il carico, il trasporto e lo smaltimento dei materiali di risulta».

L’intervento di demolizione dello stabile, che si dovrebbe concretizzare presumibilmente in autunno, contemplerà in prima battuta l’accantieramento, il taglio delle alberature, il sezionamento delle linee tecnologiche attive e la posa delle recinzioni perimetrali di cantiere. Seguiranno la bonifica dell’amianto, lo stip-out interno, la demolizione dell’edificio fino al piano campagna, il carico ed il trasporto del materiale inerte in centri di recupero o smaltimento in discariche autorizzate. Il materiale che sarà giudicato idoneo potrà essere riutilizzato sul posto per i necessari riempimenti, mentre non è prevista la demolizione delle fondazioni e dei muri interrati. Per lo svolgimento di tutti i lavori, il tempo calcolato è di una cinquantina di giorni. Sul tavolo rimane poi il tema di cosa fare successivamente del comparto.