Rischiò di partorire nel tunnel della Valassina: col piccolo Edoardo va a salutare l’angelo custode della Stradale

A ottobre, quando era al nono mese di gravidanza, un camion l’aveva schiacciata contro il muro del tunnel della Valassina a Monza. Oggi con il piccolo Edoardo in braccio ha voluto ringraziare ancora una volta il poliziotto della Stradale di Seregno che l’aveva aiutata.
Rischiò di partorire nel tunnel della Valassina: col piccolo Edoardo va a salutare l’angelo custode della Stradale

A ottobre un camion l’aveva schiacciata contro il muro del tunnel della Valassina a Monza trasformando in un incubo il periodo più bello della sua vita. Al nono mese di gravidanza aveva rischiato di perdere il bambino, ma le parole e i modi gentili di un assistente capo della polizia stradale l’avevano tranquillizzata. Oggi a tre mesi di distanza non si è dimenticata di lui, anzi si è presentata al comando di Seregno con in braccio il suo Edoardo.


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Sorride Chiara Muscarà, 28 anni, limbiatese, residente da qualche anno a Seregno dove dal 2012 è titolare di un negozio d’abbigliamento in via Cavour. Il 3 ottobre scorso mentre era seduta sul sedile lato passeggero di una Yaris, al volante c’era la mamma, un Tir in Valassina all’altezza del tunnel di Monza aveva stretto l’utilitaria, centrandola lateralmente tre volte e sbattendola contro il muro. Chiara era prossima alla scadenza del parto prevista il 9 ottobre.

«Ho riportato delle lesioni a tre dita della mano destra – racconta – Fatico ancora a muoverle, ma in quei momenti il pensiero era solo per il mio bambino. Ricordo ancora che ho mostrato il pancione, dicevo al camionista di essere incinta, ma lui era agitato, inveiva contro di me e mia madre. Poi è arrivato l’assistente capo Giuseppe Reale e aggiungo per fortuna. È stato gentile, ha calmato gli animi, ci ha fatto accostare in un’area di servizio fuori dal tunnel, si è assicurato che stessi bene. Ha parlato con mia madre, il mio compagno, mio padre».

Chiara era stata poi trasportata all’ospedale San Gerardo. «I medici mi dissero: ”Suo figlio ha avuto una fortissima scarica di adrenalina. È come se avesse bevuto cento caffè”».

Edoardo però quel giorno non voleva venire al mondo, l’ha fatto il 6 ottobre: 3 chili di peso per 48 centimetri di lunghezza. «Volevo tanto ringraziare quel poliziotto. Ho atteso così le feste di Natale e ho voluto con me naturalmente Edoardo».