Questura di Monza, l’allarme dei sindacati: poco organico, troppi ritardi per i permessi di soggiorno

Cgil e Cisl: «A poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede, avvenuta in presenza dell’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini la tempistica di attesa dei rinnovi dei titoli di soggiorno ha raggiunto un’attesa di quasi due anni»
L’ingresso della questura di Monza e Brianza
L’ingresso della questura di Monza e Brianza

«Siamo fortemente preoccupati per le serie difficoltà che sta vivendo la Questura di Monza, con gli organici ridotti e sottoposti a veri e propri tour de force. Abbiamo espresso queste nostre preoccupazioni anche in occasione di un recente incontro con la Prefettura di Monza e la Questura di Monza. Una situazione che finisce per colpire la dignità delle persone, nella Brianza che accoglie circa 75.000 tra donne e uomini di origine straniera, i quali contribuiscono quotidianamente anche alla crescita della ricchezza economica territoriale».

Sono le parole di Matteo Casiraghi e Mirco Scaccabarozzi, rispettivamente della Cgil Monza Brianza e Cisl Monza Brianza Lecco, che hanno firmato e diramato un comunicato unitario. «A poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede, avvenuta in presenza dell’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini, – scrivono i due sindacalisti – la tempistica di attesa dei rinnovi dei titoli di soggiorno ha raggiunto un’attesa di quasi due anni. Non si era mai arrivati a un tempo di attesa così lungo, che non solo si riverbera fatalmente sulla vita dei cittadini migranti e delle loro famiglie, ma investe anche i servizi sanitari territoriali. Ciò è ancora più inaccettabile in una condizione pandemica, che costringerebbe a tutti gli sforzi necessari per garantire la salute anche nell’interesse generale di ordine pubblico».

Una situazione che determina una serie di disagi: «Con il permesso scaduto, per esempio, visto che la tessera sanitaria viene rinnovata provvisoriamente, le persone sono costrette a recarsi più volte al rinnovo della stessa durante l’attesa del nuovo permesso». E ancora: «I nuovi nati otterranno un documento di identità (permesso individuale) un anno e mezzo dopo la nascita, con evidenti problemi rispetto alla scelta del pediatra e ai servizi per la prima infanzia».

Non solo, dato che il permesso scaduto e la ricevuta non consentono il transito in Area Schengen: «il problema si pone per tutti quei cittadini che vogliono rimpatriare, ma non hanno vettori che effettuano il volo diretto dall’Italia, e per tutti i lavoratori che si devono recare in altri Paesi europei per esigenze connesse alla loro professione». Conseguenze si hanno anche sul fronte lavorativo: «Molto spesso i datori di lavoro non eseguono nuove assunzioni, a fronte di permessi di soggiorno scaduti e in presenza di ricevute “datate”» e: «L’Inps sospende il pagamento di alcune tipologie di prestazioni (invalidità civili, indennità di accompagnamento, etc…). Pertanto, a fronte di un’attesa così lunga, le prestazioni verranno ricevute solo alla consegna del nuovo titolo di soggiorno, con un notevole aggravio delle condizioni di vita di persone che già versano in condizioni di fragilità».

«Riteniamo urgente – concludono i due sindacalisti – che le istituzioni intervengano affinché la Questura di Monza sia dotata di adeguati organici utili a ripristinare una condizione accettabile».