Per il Besanino arrivano 78 milioni dall’Europa: «La linea sarà elettrificata». I dubbi dei pendolari: «Ma serve davvero?»

All’interno del Pnrr appena licenziato dal governo Draghi sono spuntati anche i 78 milioni necessari per elettrificare la linea del Besanino. Una decisione che è stata accolta con qualche perplessità dai rappresentanti dei pendolari delle due tratte.
Il Besanino
Il Besanino

La notizia ha dell’incredibile, quantomeno è inaspettata alla maggior parte dei brianzoli. Nel Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr: il maxi piano che dettaglia come verranno utilizzati i tanti soldi in arrivo dall’Europa per la ripresa economica dopo la pandemia di Covid-19) spedito dal governo Draghi in Europa sono spuntati i 78 milioni necessari per l’elettrificazione della Lecco-Milano via Molteno e Besana, ovvero la linea del Besanino. A dare l’annuncio di questa novità, il deputato del Partito democratico Gian Mario Fragomeli, spiegando come il medesimo intervento di elettrificazione sarà adottato anche per la Como-Lecco. Un progetto che non si pensava che Rfi avesse mai fatto. Invece esisteva, ed è stato preso in considerazione.

«Ne abbiamo discusso per anni con i Comuni monzesi, lecchesi e comaschi, con i Comitati pendolari e in generale con la popolazione da sempre attenta alla riqualificazione delle tratte Como-Lecco e Milano-Lecco via Monza-Molteno – ha spiegato Fragomeli nella sua ultima newsletter -. A lungo abbiamo difeso questa fondamentale rete di trasporto locale. Negli ultimi anni, dal tempo della “difesa” siamo passati al tempo del rilancio. Uso il plurale perché un grande grazie lo devo a tutti gli amministratori locali che mi hanno sempre stimolato riguardo le problematiche legate a queste fondamentali linee ferroviarie. Un ringraziamento particolare lo devo poi a Sergio Cazzaniga, ex sindaco di Besana in Brianza: è anche per merito suo che l’elettrificazione del Besanino è diventata una delle sfide principali che mi sono imposto di portare a termine come parlamentare del territorio brianzolo. E così ho fatto, chiedendo un giorno sì e l’altro pure, e alla fine ottenendo, che nel Pnrr venissero finanziati i 78 milioni necessari all’opera di elettrificazione della Como-Lecco e, contestualmente, il tanto atteso avvio della progettazione per la riqualificazione della Milano-Lecco».

Le reazioni dei pendolari

Una novità che è stata accolta in maniera abbastanza tiepida dai referenti del comitato pendolari della tratta: «Non sono i fili elettrici a migliorare una linea o determinarne il valore ma il livello di servizio e la sua competitiva rispetto all’utenza. Sono tanti i fattori che portano a questo – è il pensiero di Alberto Viganò, besanese, affidato ai social -. Se il sistema è ingessato in orari e frequenze e limiti di velocità , non se ne esce . Belli ma lenti non raccogli nuova utenza».

«Sulla Lecco-Como – fa il punto, per il Comitato, Giovanni Galimberti sulle pagine de La Provincia – l’elettrificazione è vitale: la linea ha pochi utenti rispetto al potenziale; non è usata da migliaia di lavoratori frontalieri, perché in Svizzera viaggiano solo treni elettrici, dunque a Como bisogna cambiare, con enormi problemi di coincidenze e disagi. Oltre a ciò, elettrificando la Como-Lecco si portano questi treni moderni lungo tutta la linea. Tutto ciò, sulla Como-Lecco, mentre non si vede un vantaggio immediato sulla Lecco-Monza che già ha tanta utenza e altre priorità». Per i pendolari «elettrificare è ecologico e rende omogenea la dotazione dei treni, che su entrambe le linee diventerebbero moderni e intercambiabili, ma – avverte Galimberti – non risolve il problema principale, dei ritardi: urgente è, sul Besanino, investire sugli incroci e il raddoppio dei binari; oggi, se un treno è in ritardo, gli incroci» sono pochi lungo la tratta. «Il Besanino soffre di ritardi proprio perché sono pochi i punti dove incrociare un elevato numero di treni. Si rischia, insomma, che elettrificare la Monza-Oggiono costi molto, per benefici non immediati».

La soddisfazione

«Il locomotore per l’elettrificazione è partito – ha commentato ancora Fragomeli -, con la consapevolezza che si arriverà a destinazione solo dopo aver recuperato anche le risorse necessarie a portare a termine i lavori per la Milano-Lecco. Da parte mia, resterò a bordo fino a quando riusciremo a raggiungere, il più velocemente possibile, questi importanti traguardi. Ringrazio anche Marco Cariboni, presidente della Canottieri Lecco, per l’apporto tecnico e la convinzione sulla sostenibilità dell’opera quando ancora in pochi ci credevano. Buon lavoro quindi ad RFI per l’attività che metterà in campo con la sua consueta e puntuale professionalità e a tutti noi per la convinta collaborazione che sapremo promuovere per la realizzazione di quella che, dentro di noi, non è solo una rete di trasporto pubblico locale ma è la connessione sociale, umana e ambientale tra il territorio brianzolo e coloro che lo vivono».

A stretto giro di posto è arrivato anche il commento, via social, dell’ex sindaco di Besana, Sergio Cazzaniga: «Grazie Gian per come, nel Partito democratico, quotidianamente e costantemente da anni lavori per i nostri territori. Questa volta ti ringraziamo per come hai portato avanti un collegamento fondamentale tra Milano, Monza e Lecco. Il Besanino grazie a te passa dalla difesa all’attacco».