Ospedale San Gerardo di Monza, i ricoveri covid risalgono a 212 e scende l’età media: un 36enne con casco Cpap

Corre di nuovo il contagio e aumenta la pressione sull’ospedale San Gerardo di Monza, come a novembre. Scende l’età media dei ricoverati, c’è un uomo di 36 anni con il casco Cpap. Già iniziato il trasferimento dei pazienti a media e bassa gravità in altri centri del territorio.
Coronavirus ospedale San Gerardo Monza - foto Martina Santimone/Areu
Coronavirus ospedale San Gerardo Monza – foto Martina Santimone/Areu

La terza ondata è in piena con i dati dei nuovi ricoveri, 20 al giorno, non lontani da quelli della metà di novembre, il periodo più buio per l’ospedale San Gerardo di Monza. Sono in questo momento (aggiornamento mercoledì) 212 i pazienti ricoverati di cui 26 in terapia intensiva, un numero, questo, raddoppiato in due settimane con 64 nuovi ricoveri negli ultimi 14 giorni.

Scende, in questa seconda ondata, anche l’età media dei ricoverati: «Abbiamo in questo momento un uomo di 36 anni con casco Cpap – spiega il direttore generale dell’Asst Monza Mario Alparone – e anche pazienti con età compresa tra i 40 e i 50 anni in condizioni gravi».

«Effettuiamo con frequenza giornaliera la verifica dei reparti da convertire – prosegue – secondo un programma definito e approvato dalla Regione. Ad oggi sui cinque livelli previsti di incremento progressivo siamo al quarto».
Vicini dunque alla soglia più alta che prevede il 40% dei posti letto occupati dai pazienti Covid che per il San Gerardo significa 260 letti per le forme più severe.

È già iniziato il trasferimento dei pazienti a media e bassa gravità in altri centri del territorio, secondo la rete di spoke già utilizzata nella seconda ondata.

«La mission prevista per il nostro ospedale è quella di dare assistenza ai pazienti a più alta intensità – spiega Alparone – in questo momento trasferiamo in maniera attiva e proficua sui due privati accreditati Zucchi e Policlinico di Monza che sono sempre stati collegati con una efficiente rete al nostro hub e che ringraziamo».

È sempre molto forte anche la pressione sul Pronto soccorso che registra 30 accessi giornalieri per Covid e non accenna a diminuire il numero di accessi per patologie non Covid.

«Anche i pazienti che transitano dai nostri hotspot territoriali – prosegue il direttore generale – come quello all’ospedale vecchio stanno rapidamente incrementando».

In crescita anche il lavoro in viale Stucchi dove il Centro tamponi effettua fino a mille tamponi al giorno e nella giornata di sabato si è creata una lunga coda di macchine lungo il viale in prossimità dell’accesso.