Monza vince la battaglia per gli ospedali aperti alle visite: «Dal 10 marzo garantito un accesso giornaliero in reparto»

La protesta di Mirko Damasco e di Salvagente Onlus partita davanti all’ospedale San Gerardo di Monza è approdata in un grande risultato: dal 10 marzo garantito un accesso giornaliero in reparto per la visita a un parente ricoverato: «Senza possibilità da parte dei direttori sanitari di impedirlo».
Mirko Damasco
Mirko Damasco Fabrizio Radaelli

“Una battaglia storica”. Così Mirko Damasco, presidente della onlus Salvagente ha commentato l’approvazione in Commissione affari costituzionali dell’emendamento relativo all’accesso dei parenti nei reparti di degenza. Il testo dell’emendamento è stato presentato da Italia Viva, su continua sollecitazione di Salvagente Italia, come racconta Damasco.

«Dal 10 marzo sarà garantito in tutta Italia un accesso giornaliero in reparto, senza possibilità da parte dei direttori sanitari di impedirlo. Inoltre – aggiunge – la visita non potrà durare meno di 45 minuti. Si tratta di un traguardo importantissimo, una vittoria per tutti. Da mesi Salvagente ha sollevato la questione, contribuendo alla preparazione dell’emendamento. Grazie alla forte pressione esercitata sul tema, il Governo ha deciso di trasformare la nostra battaglia in realtà, togliendo da una sofferenza immane migliaia di parenti e degenti. Stare accanto a un proprio caro in un momento delicato come un ricovero è un diritto inalienabile. L’amore è cura e aiuta nel processo di guarigione».

IL PRESIDIO ALL’OSPEDALE SAN GERARDO DI MONZA

Importante l’appoggio e il sostegno della presidente della Commissione sanità del Senato, Annamaria Parente, e dell’onorevole Lisa Noja, di Italia Viva che hanno appoggiato da subito la proposta.

«Senza di loro non avremmo vito questa battaglia di civiltà», conclude Damasco.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.